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Pordenone, da oggi si pensa al Pisa di Gattuso

Inizia la preparazione del Pordenone in vista della semifinale contro il Pisa: il gruppo di Tedino vuole scrivere la storia per sé stesso e per il club, allontanando così anche le voci di mercato

Redazione

La forza del Pordenone è la spregiudicatezza di una squadra partita dal ripescaggio dalla Serie D e che oggi si trova a giocare la semifinale per la promozione in Serie B. L'appetito viene mangiando, si dice, e i Ramarri sono ancora pieni di fame. Una squadra, quella neroverde, che è cresciuta in maniera esponenziale e capitan Stefani e compagni sanno che possono scrivere la storia del club e soprattutto loro.

Una promozione per il Pordenone non sarebbe solo un fatto unico, ma anche la possibilità di crescere ulteriormente: più introiti, il nuovo stadio che potrebbe prendere forma in tempi più rapidi, più sponsor, più visibilità. E la possibilità di trattenere quei gioielli che quest'anno si sono messi in luce.

Intanto, mentre le voci di mercato attanagliano la squadra (compreso Tedino), il gruppo è talmente solido che non si fa condizionare. A Pisa sa che si gioca qualcosa di incredibile e da oggi pomeriggio si penserà solo a questo.

sull'altra sponda,  Rino Gattuso, allenatore dei toscani, fa il punto sui nerazzurri: «Avrei preferito avere a disposizione tutti i giocatori al 100% prima: mi sono preso dell'asino all'inizio per Cani e Tabanelli, ma con la Lega Pro non c'entrano niente. Sanno giocare a pallone ma dovevamo metterli a posto e fargli capire la mentalità: la cosa più bella è vedere Tabanelli che va a lottare per recuperare i palloni. Peralta aveva solo una fase, ma oggi fa un recupero e fa gol dando poi grande copertura sulla fascia rinviando come Baresi dei vecchi tempi. All'inizio della stagione avevo in testa questo modulo perché mi piace giocare con i tre davanti con il piede invertito, ma spesso l'allenatore deve accantonare il suo ego: oggi preferivo giocare alla pari sugli esterni giocando su di loro. Dobbiamo recuperare energia perché in gare come questa ne sprechiamo molta».

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