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Pordenone, finisce il sogno ma qui deve nascere il futuro

Un Pordenone stoico tenta in tutti i modi di ribaltare il 3-0 dell'andata col Pisa: ma infortuni e la forza degli avversari alla fine costringono i Ramarri allo 0-0. La grande corsa e il grande sogno finiscono qui, ma rimane il lavoro fatto che...

Monica Valendino

Non è bastato il cuore al Pordenone: per i neroverdi una stagione, comunque trionfale, finisce oggi. Lo0-0 col Pisa sommato alla sconfitta dell'andata regala la finale ai toscani e un po' di rammarico ai friulani.

Ottima squadra quella di Tedino, ma sia all'andata sia al ritorno il tecnico non ha potuto avere alcuni elementi che avrebbero potuto rendere decisamente diversa almeno la prima partita. Ma anche al ritorno l'infortunio a De Agostini, con conseguente cambio tattico, fa capire che per i Ramarri non era giornata.

Primo tempo che mostra fin dalle prime battute che il Pordenone non ci sta. Squadra di casa padrona del campo e del gioco (10 angoli a 2), ma risultato fermo sullo 0-0 quando l'arbitro manda tutti negli spogliatoi.

Nel secondo tempo, man mano che i minuti passano sale la stanchezza  era consapevolezza che la gara si avvia verso la fine. Le azioni migliori al 62′: assist di tacco di Pasa, Berrettoni calcia di un soffio oltre il “sette”. Al 65′ splendido sinistro al volo di Pasa dai 30 metri, palla alta di pochissimo.

L'azione che sancisce la fine della gara all'81': Valente da solo davanti alla porta manda alto.

Come detto rimane il grande orgoglio per una campionato strepitoso. Oggi più che delusione ci dev'essere la consapevolezza di aver fatto qualcosa di davvero importante e da oggi c'è da pensare al domani. Il presidente Lovisa più volte ha annunciato che vuole la Serie B nel giro di un paio d'anni. Ma per arrivarci servirà prima di tutto tenere intatta l'intelaiatura di questa squadra messa assieme magistralmente dal club e da Bruno Tedino.

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