Ma ad Alexandre Geijo interessa solo la tranquillità. «Mai visto uno così sereno. Proprio una persona perbene», racconta Maurizio Domizzi, leader riconosciuto di un Venezia che ora ci crede. E la squadra di Pippo Inzaghi ci crede davvero anche grazie ai gol (nove finora) del bomber spagnolo, nato a Ginevra, condotto al calcio dal papà. «Che aveva una piccola società giovanile a Ginevra in cui faceva il presidente». In Italia, a Udine, a casa Pozzo, lo portò nel 2010 Gianni De Biasi che lo aveva allenato in Spagna nel Levante quando Ale girava da un club all’altro.
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Calcio Triveneto: Geijo, la B a Venezia. «E poi resto»
Il bomber ex Udinese si sta togliendo più di una soddisfazione in Laguna. E per lui garantisce Domizzi
VENEZIA La parabola italiana del centravanti che ama staccare di testa con i cross che arrivano dalle fasce, narra di un attaccante che a Udine ha fatto due tappe: «Nella prima avevo davanti campioni come Di Natale e Sanchez, Floro Flores, era dura trovare spazi. Nella seconda (2014-2015) con Stramaccioni ho giocato (13 volte) e ho pure segnato con la Samp. E a me Strama è piaciuto. Non solo perché era preparato e mi ha dato fiducia, ma anche perché era umano». Già l’umanità, quella che Geijo cerca e dà.
PARADISO VENEZIA «Sono passato da Brescia in B prima di arrivare a Venezia e stare meravigliosamente. Vivo a Treviso che è un gioiello, ma sto bene con la squadra, con l’allenatore, nell’ambiente. E’ una sfida molto difficile perché è più difficile vincere la Lega Pro che salvarsi in serie B. Qui devi tenere una regolarità impressionante. Ma stiamo vincendo. E dobbiamo giocare ogni partita come fosse l’ultima, quella decisiva. Mancano 20 punti, ma la classifica non va guardata e il Parma è molto forte».
INZAGHI Geijo fa gol. L’ultimo domenica, decisivo. «Bello, di testa, come piace a me. Il più bello che ho fatto finora perché quella col Modena è stata una partita complicata. Erano chiusi. Noi giochiamo col 4-3-3 e siamo molto offensivi ma le squadre avversarie lo sanno e si chiudono. Il mio gol è stata una liberazione». Per la gioia di Pippo Inzaghi che col suo bomber ha un feeling particolare: «Con tutti lo ha, domenica ha festeggiato insieme a noi e vive la settimana come uno di noi. L’ho sempre ammirato perché uno che fa 300 gol non puoi non apprezzarlo. Lui ha una grinta incredibile, è un vincente e infonde carattere e mentalità, che sono tutto».
FONTE GAZZETA DELLO SPORT
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