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cose dell altro mondo
A quattro anni dal suo rapimento (avvenne il 25 gennaio) il caso di Giulio Regeni, il ricercatore friulano ucciso brutalmente in Egitto, rimane ancora senza colpevoli e moventi apparenti. Un rapimento che fu solo il preludio delle torture e quindi dell'uccisione del giovane ricercatore friulano.
Delitti i cui colpevoli rimangono protetti da depistaggi e dalla difficile collaborazione della procura romana con quella egiziana, guidata ora però da un nuovo procuratore, come ha assicurato il presidente egiziano al premier Conte, durante l'incontro della settimana scorsa, in cui ha ribadito l'impegno egiziano a trovare i colpevoli.
Una promessa che la mamma di Giulio liquida con pochissime parole: "Solo fuffa".
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