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COSE DELL’ALTRO MONDO La Segre porta la sua testimonianza a Pordenone

In vista del Giorno della Memoria, al teatro Verdi in collegamento con Milano la senatrice ha ripercorso i passi della sua vita: l'infanzia, il periodo del nazifascismo fino alla deportazione, la libertà ritrovata

Redazione

Liliana Segre ha annunciato che fra qualche mese finirà di portare la sua memoria storica sull'Olocausto nelle scuole. Però intanto però continua a raccontare quella pagina ignobile della storia umana con tutta la forza che può, specie oggi che i sopravvissuti stanno andandosene per l'età e a testimoniare quanto accaduto ci sono solo i libri.

"Mi rivolgo a voi come una nonna..." si rivolge ai ragazzi Liliana Segre, perché solo da nonna -come riporta Rainews- è riuscita a trovare la forza di testimonare, senza odio -dice- e senza vendetta.  "Amo la vita anche se gli odiatori mi augurano di morire". E' un inno alla vita l'intervento della senatrice Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, 90 anni quest'anno, che ancora una volta racconta, instacabile, a quei ragazzi-nipoti gli orrori della persecuzione, della violenza e del più terribile dei mali: l'indifferenza.  "Quell'indifferenza che è come una malattia da cui non sono mai guarita",  lo fa in collegamento in diretta nazionale da Milano, preceduta dall'introduzione della ministra dell'Istruzione Azzolina che le dice "siamo noi la sua scorta" e invita i ragazzi a non sottovalutare la potenza dell'odio, nemmeno sui social. Sd ascoltare le parole della senatrice anche 400 studenti delle scuole di Pordenone, grazie all'impegno dell'associazione culturale Aladura che ha reso possibile proiettare il collegamento dal teatro Verdi di Pordenone. Dice Stefano Bortolus, associazione culturale Aladura: "L'1,7 percento degli italiani pensa che la Shoah sia una leggenda. Importante stupirsi agire e diventare testimoni per le future generazioni".

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