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COSE DELL’ALTRO MONDO: Pignarul, il venerando ha detto che…

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"E' crollato un pezzo di falò e questo lo interpretiamo tradizionalmente come segno di un evento un po' nefasto, ma è caduto verso l'interno e questo contiene l'effetto di negatività. Nel prossimo anno ci sarà molta siccità e questo dovrebbe...

Redazione

Si è accesa  la tradizione dei fuochi epifanici in Friuli. Tanti gli appuntamenti in programma in questo fine settimana il cui evento culminante dell'epifania tarcentina è rappresentato dall'accensione del Pignarul Grant di Coia, il più grande fuoco epifanico da cui si traggono gli auspici per l'anno appena cominciato. Una tradizione che si rinnova immutata dal 1928. A interpretare il fuoco è il Vecchio Venerando, al secolo Giordano Marsilio, che, salito salendo sul colle di Coia accompagnato da una lunga fiaccolata a illuminare la collina, accende il fuoco del Pignarul Grant. Diffusa in tutto il territorio regionale, l'antica tradizione dei falò epifanici da cui trarre auspici per i prossimi 12 mesi inizia con l'accensione delle foghere, i falò di fieno, legno e sterpaglia che nella Bassa friulana si bruciano già a partire dalla sera della vigilia dell'Epifania. Tra i più suggestivi quello di Latisana con il falò galleggiante sul Tagliamento.

Secondo il Vecchio Venerando il vaticinio va considerato così: "E' crollato un pezzo di falò e questo lo interpretiamo tradizionalmente come segno di un evento un po' nefasto, ma è caduto verso l'interno e questo contiene l'effetto di negatività. Nel prossimo anno ci sarà molta siccità e questo dovrebbe indurci a  prenderci cura del nostro ambiente. Il cambiamento positivo lo aspetteremo verso agosto-settembre".

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