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Ramaz e Lou firmano in musica l’amore per Udine e l’Udinese

Il brano, in feat. con Justin Owusu, è stato scritto e prodotto dal duo composto da Luca Notarfrancesco e Matteo Ramazzotti, in arte Ramaz & Lou

Redazione

Luca Notarfrancesco e Matteo Ramazzotti, in arte Ramaz & Lou (qui il canale ufficiale ), sono due ragazzi di Udine uniti dalla passione per l'hip hop e per l'Udinese, tanto da dedicarle una canzone che sta riscuotendo molto successo sul web. Abbiamo raggiunto al telefono Luca che ci spiega com'è nato il loro progetto:

"Il nostro sodalizio artistico affonda le radici nell'amicizia nata ai tempi della scuola, quando poi ci si ritrovava per le vie del centro con lo stereo in spalla. L'amore per la musica, hip hop e rap, ci ha uniti fin da subito. 

In seguito le nostre strade si sono divise: Matteo è andato all'estero, in Thailandia, dove c'è molto fermento musicale, collaborando con artisti di fama internazionale come i Thaitanium, continuando a scrivere e a fare concerti. Io mi sono dedicato allo studio del canto e del pianoforte. Un giorno, casualmente, ci siamo incontrati in centro e ci siamo chiesti: "Perché non fare qualcosa assieme?". Quel 'qualcosa' è diventato l'avvio di un progetto importante che, partito circa nel 2010, è cresciuto sempre più e per questo dobbiamo ringraziare Luca Bertossi - regista - e Giacomo Barboni per lo studio di registrazione, che ci hanno permesso un lavoro di qualità a 360°". 

Com'è nata l'idea di una canzone sull'Udinese? (in basso il video)

"La canzone nasce dal nostro amore per la città e per l'Udinese a cui siamo molto legati. Mio papà mi portava al Moretti (avrò avuto due o tre anni) ad assistere agli allenamenti e da lì è nata la nostra passione. L'idea parte da un jingle di Matteo il quale da anni mi diceva di voler fare una canzone sull'Udinese che potesse coinvolgere i tifosi. Non riuscivamo però a trovare la base musicale adeguata per cui il progetto è stato più volte accantonato, finché questa estate, come in un puzzle, le nostre idee si sono incastrate. Siamo diversi, ma proprio per questo ci completiamo: ognuno lavora alla propria parte, poi ci confrontiamo e la sintonia è immediata".   

La canzone, trasmessa per la prima volta allo stadio in occasione di Udinese-Cagliari, ha portato fortuna alla squadra!

"Si! L'intenzione era quella di affiancare all'inno ufficiale una canzone che portasse allo stadio le sonorità dell'hip hop rendendolo però più 'morbido', in modo tale da risultare fruibile nel contesto dello stadio e poter così unire tutte le parti che hanno in comune la passione per l'Udinese".

Come nasce la collaborazione con il trapper Justin Owusu?

"Coinvolgendo Justin abbiamo voluto unire stili diversi . Lui è di origini ghanesi ma è nato e cresciuto a Udine e ora lavora a Londra. Gli abbiamo inviato il brano lasciandogli piena libertà e devo dire che il risultato ci è piaciuto subito. Con ciò, il messaggio che vogliamo trasmettere è che le diversità possono arricchire e portare armonia, l'integrazione, quella sana, è non solo possibile, ma ci consente di aprire la nostra mente al mondo che sta cambiando, pur mantenendo salde le nostre radici. E' un messaggio semplice e pulito, che abbiamo cercato di esprimere anche attraverso il video della canzone.

Se tutto questo è stato possibile, dobbiamo ringraziare Luca Bertossi (regista), Marco Magrino (aiuto regia), Giacomo Barboni (studio di registrazione e master) e Justin Owusu (featuring)". 

C'è un giocatore dell'Udinese che avreste voluto coinvolgere nel video?

"Certo! Alessandro Calori, Pinzi, Amoroso... insomma, uno dei protagonisti che hanno fatto la storia bianconera. Non ci sarebbe affatto dispiaciuto!"

Cosa auguri ai tifosi bianconeri?

"Auguro loro di poter essere sempre vicino alla squadra e di non dimenticare che siamo e saremo sempre i primi bianconeri d'Italia!"

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