Addio stadio, in Italia il calo degli spettatori continua

“Quello che più mi ha impressionato dell’Italia sono gli stadi: sempre semi-deserti”. Lo spunto, improvviso ma sincero, di David Lopez, portiere spagnolo del Milan, si sposa con l’inarrestabile trend della Serie A. Il calo degli spettatori negli impianti italiani è continuo, inesorabile, deprimente. “Colpa”, indubbiamente, della comodità offerta dalle tv private, ma demerito, anche, degli stadi italiani, sempre più fatiscenti e abbandonati a loro stessi. Le presenze registrate sugli spalti della Serie A, in queste prime 16 giornate di campionato, sono drasticamente calate rispetto al 2013/14. Lo svela il report dell’Osservatorio Calcio Italianoelaborato sui dati di Stadiapostcards. Al termine del 16° turno la media spettatori (22.051) ha sentenziato una diminuzione del 6.1% rispetto al dato finale della scorsa stagione (23.481). È il peggior dato statistico degli ultimi cinque anni: -10.5% rispetto al 2012/13, -5.1% rispetto al 2011/12, addirittura -11.4% rispetto al 2010/11. Un “bagno di sangue” per società e presidenti, che vedono diminuire di anno in anno il loro fatturato da stadio.

MILAN E ROMA DOMINANO, UDINESE SENZA PUBBLICO – I tifosi più fedeli rimangono quelli rossoneri. Lo stadio Meazzanelle gare casalinghe del Milan detiene il primato stagionale con più di 45 mila spettatori di media e un aumento del 15.3%. Effetto Inzaghi? Poco importa, ma, nonostante la crisi e il progetto portato avanti da Barbara Berlusconi sulla costruzione del nuovo stadio, il Milan continua a censire una buona presenza di supporter sulle proprie tribune. Poco più giù in classifica ci sono Roma (40mila presenze e +0.1%) e Juventus (38mila e +0.4%), che continua a sfruttare l’ondata positiva del nuovo Stadium, quasi sempre esaurito. Bene anche la Fiorentina che migliora l’exploit registrato al termine del 2013/14 con una media di 32mila spettatori (+0.9% sul 2013/14). Oltre a Chievo ed Empoli, società piccole con pochi tifosi al seguito da sempre, stupisce il dato negativo dell’Udinese, che con 8 mila e 500 spettatori di media è il fanalino di coda della Serie A. I lavori di rimodernamento del Friuli influiscono sul dato, ma non possono giustificare l’assenza di bianconeri a supportare Di Natale e compagni.

NAPOLI: TIFOSI SCONTENTI? – Analizzando gli sviluppi delle ultime stagioni, stupiscono i dati relativi al pubblico partenopeo. In un anno al San Paolo gli spalti si sono svuotati del 29.3% trascinando il Napoli dal 2° al 7° posto in classifica. Da 40.600 a 28.700 spettatori. Una diminuzione poderosa, la peggiore tra le squadre di A, che testimonia la poca soddisfazione dei tifosi del Napoli nei confronti della gestione De Laurentiis, nonostante sia appena arrivata la vittoria in Supercoppa italiana. Netto calo di spettatori anche per le sfide in casa dell’Inter (-27.5%). Leggera flessione per la Lazio (-0.8%) mentre resta sostanzialmente invariato il pubblico al Ferraris di Genova: i blucerchiati si collocano in 8° posizione con una media di 21mila tifosi. Il Genoa subito dietro. L’affetto dei genovesi per le proprie squadre resta immutato a prescindere dai risultati sportivi.

IL FATTORE STADIUM E IL FATTORE JUVE – La Juventus è il club che nelle ultime stagioni ha potuto constatare un aumento netto del proprio pubblico interno. Se si confrontano i dati dalla costruzione dello Stadium in poi con i quattro anni precedenti, si può assodare una crescita di media di 16 mila tifosi casalinghi in più. Lo stadio di proprietà si è dimostrato un “fattore” positivo, un esperimento lodevole dal quale tanti top club italiani dovrebbero trarre spunto. Ma non solo. La vittoria dei tre Scudetti e la nutrita presenza di tifosi bianconeri in ogni parte d’Italia porta benefici anche alle altre società. La Juve è, infatti, il club che richiama il maggior numero di presenze di tifosi avversari allo stadio: con i bianconeri in campo si è registrato il miglior dato stagionale a Bergamo, Cagliari, Verona (Chievo), Empoli, Firenze, Roma (Lazio) e Sassuolo.

Tratto da Wired