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Bufera su Lotito:Tavecchio censura,Delrio “intervenite”

Il Carpi in A “una rovina”, Beretta che “conta zero”, i diritti tv prima di tutto e i soldi, che con le promozioni di club piccoli, rischiano di finire a breve giro di posta. E’ bufera sul calcio italiano che si...

Monica Valendino

Il Carpi in A "una rovina", Beretta che "conta zero", i diritti tv prima di tutto e i soldi, che con le promozioni di club piccoli, rischiano di finire a breve giro di posta. E' bufera sul calcio italiano che si riscopre ancora litigioso e spaccato su denari e potere e scatena la ''forte irritazione'' del governo che dice basta: "il pallone deve cambiare", il messaggio del sottosegretario Delrio. Sotto accusa Claudio Lotito, presidente della Lazio, potente consigliere della federcalcio e stratega del nuovo corso in via Allegri, e soprattutto la sua telefonata registrata e resa pubblica dal dg dell'Ischia Pino Iodice a cui - dice il dirigente di Lega Pro - ne seguiranno altre.

Il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, dopo averne parlato oggi col presidente del Coni Malagò, ha chiesto ''un cambiamento del calcio'': l'irritazione fa seguito a quella per la vicenda dei libri - fanno sapere fonti di Palazzo Chigi - e la richiesta e' alla Federcalcio: ''dimostri un cambiamento di stile e di approccio nella gestione''. "Le parole di Lotito sono state incaute e rischiano di gettare discredito sul mondo del calcio, anche in funzione delle cariche istituzionali da lui ricoperte'', dice il presidente del Coni Malagò. Prende le distanze anche Carlo Tavecchio, che ha avuto in Lotito il suo grande sostenitore nella corsa alla poltrona federale. "Toni e contenuto della telefonata sono da censurare, così come le modalità con cui è stata realizzata - bacchetta il presidente Carlo Tavecchio - La Figc è garante della regolarità del campionato, le promozioni sono decise dal campo ogni altra logica e' inaccettabile". Il Carpi chiede l'intervento della Procura federale, insorgono anche Latina e Frosinone. Sullo sfondo del nuovo caso sollevato dalla telefonata registrata non e' solo il linguaggio più o meno politically correct, ma anche il ruolo di potere di Lotito, il caos della Lega Pro (l'ex serie C) e le liti sulla riforma dei campionati. La telefonata 'choc' in cui Lotito cerca di allontanare scenari, come la promozione in A del Carpi, che sarebbe a detta sua disastrosa per le finanze del sistema calcio, non sarebbe nemmeno l'unica: Iodice ha infatti annunciato di avere "altri audio che attestano le minacce di Lotito in caso di mancato appoggio all'attuale governance". Insomma che il patron biancoceleste ci avrebbe "tolto i finanziamenti che ci spettano. Le stesse minacce che ha fatto a me le ha fatte a tanti altri presidenti". Lotito si difende e contrattacca, con un monologo show proprio dalla Lega di Milano. "Non ho fatto pressioni, ho solo spiegato un programma. Il sistema sta saltando. Vogliono strumentalizzare solo per fini personali. Quello che vorrei io è un sistema trasparente. Ho detto che Beretta conta zero perche' è organo di garanzia, la decisione spetta ai presidenti. Iodice? Porta pure iella...". Non ne fa invece un dramma Maurizio Beretta, pure annoverato da Lotito tra color che non contano niente. "Un modo spiccio per definire la realtà - ammette il presidente della Lega di A - Guardo la realtà, non mi sembra il caso di drammatizzare". Il livello di litigiosità ha tracimato nella ex serie C, nervo scoperto del sistema, dove la fronda anti Macalli cresce. E il presidente della Lega Pro sulla vicenda è lapidario: "In tanti anni di calcio una cosa così schifosa non l'avevo mai vista. Registrare la telefonata!Sono allibito. Da due mesi subiamo un vero e proprio stalking mediatico e forse non si è ancora toccato il fondo".

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