Il vicepresidente della federazione tedesca, Rainer Koch ha fatto sapere che i messaggi lanciati da alcuni calciatori della Bundesliga attraverso le scritte sulle proprie magliette in memoria di GeorgeFloyd, il 46enne afroamericano ucciso brutalmente da un poliziotto in America, potrebbero essere sanzionati: "Bisogna determinare se una partita di calcio è un luogo adeguato per queste azioni. - ha detto il vicepresidente - La partita deve rimanere libera da dichiarazioni politiche o messaggi di qualsiasi tipo. Ci sono occasioni prima e dopo la partita per questi gesti". "Non è tollerabile che le persone siano discriminate per il colore della pelle, capisco completamente le azioni dei calciatori, perché tutti siamo rimasti toccati da quanto successo negli USA" ha aggiunto Koch.
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Caso Floyd: quattro giocatori della Bundesliga a rischio multa per le magliette all’insegna della lotta al razzismo
"Bisogna determinare se una partita di calcio è un luogo adeguato" ha detto il dirigente della federazione tedesca Koch, ma in tutto il mondo artisti, calciatori e tanti altri nomi illustri si espongono per combattere la piaga del razzismo
A rischiare sono i giocatori Sancho, Hakimi Achraf e McKennie , mentre il gesto dell'inginocchiamento di Marcus Thuram è stato considerato di libera interpretazione rispetto a ciò che era scritto sulle maglie dei giocatori del Borussia e sulla fascia di capitano del calciatore dello Schalke.
Anche in Premier si è deciso di omaggiare pubblicamente la memoria di Floyd: i giocatori del Liverpool si sono messi in ginocchio nel cerchio del centrocampo prima dell'inizio dell'allenamento. Lo scatto è stato pubblicato sui social dal difensore Joe Gomez, il quale ha ribadito: "L'unità è forza" con l'hashtag "Le vite dei neri contano".
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L'attaccante dell'Inter Romelu Lukaku ha invece deciso di condividere sul proprio profilo Instagram le parole del rapper Jay-Z: "Sono un essere umano, un padre, un uomo nero e non sono l’unico. Oggi io, insieme a un intero paese, chiedo al Procuratore Generale Keith Ellison di fare la cosa giusta e di processare i responsabili della morte di George Floyd come richiede la legge. Questo è solo il primo passo. Io sono più determinato a combattere per la giustizia di quanto lo saranno mai i miei oppressori".
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