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Lo sconfinato talento di Jadon Sancho: classe e imprevedibilità a servizio della squadra

Photo by Alexandre Simoes/Borussia Dortmund via Getty Images

La Cantera del Mundo: il 19enne inglese del Borussia Dortmund è stato paragonato dalla rivista Undici a Mbappè

Redazione

Vederlo giocare riconcilia con il calcio: Jadon Sancho è uno dei talenti più cristallini del panorama mondiale, probabilmente un unicum. Perché? A 19 anni ha già la capacità di essere decisivo ai massimi livelli: i numeri, che non dicono tutto, aiutano. In questa stagione ha totalizzato 24  presenze col Borussia Dortmund, segnando 12 reti, alle quali ha aggiunto 13 assist.

Vi basta? C'è molto altro. Sancho è determinante da quando, a 17 anni, ha fatto la sua comparsa nel calcio che conta, decidendo di lasciare l'Academy del Manchester City per trasferirsi in Germania. Ala destra o sinistra, fisico asciutto (è alto 180 centimetri), velocità impressionante, che coniuga a una tecnica raffinatissima.

Giocatore completo, esterno offensivo moderno in grado di deliziare il pubblico con giocate di qualità immensa, non è però vittima del suo sconfinato talento: sa giocare - e lo fa - per la squadra, inserendo la propria classe nel contesto dell'organico. Che, inevitabilmente, migliora in termini assoluti.

La rivista Undici ha scritto di lui: "Negli ultimi dieci anni, un unico teenager ha avuto un impatto così forte e immediato: Kylian Mbappé". Con la maglia dell'Inghilterra è sceso in campo 11 volte, segnando una doppietta contro il Kosovo.

Il ct Gary Southgate è stato chiaro: "Ha delle potenzialità enormi, credo le sue prestazioni al Dortmund siano inferiori al suo reale valore". Secondo il sito specializzato Transfermarkt.it, oggi il suo cartellino vale 120 milioni di euro: il contratto che lo lega al Dortmund scade il 30 giugno 2022. Inutile dire che i più grandi club europei lo seguono con estremo interesse: su tutti Psg e Juventus, ma l'elenco potrebbe essere molto più lungo.

Dove può arrivare Sancho? Per la naturalezza con cui si è imposto, per la qualità di cui dispone, per la propensione ad anteporre il concetto di squadra all'ego personale, francamente è difficile individuare dei limiti per il ragazzo inglese. Che non smette di stupire, e promette di continuare a farlo per molti anni.

Massimo Pighin

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