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Gazzetta: A Collecchio mille tifosi fanno festa al Parma

Più di mille tifosi a Collecchio, nella domenica senza Parma-Genoa, i giocatori di Donadoni si sono affrontati in un’amichevole in famiglia da tutto esaurito: il centro sportivo invaso . Una cinquantina a Carpenedolo, in pullman, per contestare...

Monica Valendino

Più di mille tifosi a Collecchio, nella domenica senza Parma-Genoa, i giocatori di Donadoni si sono affrontati in un’amichevole in famiglia da tutto esaurito: il centro sportivo invaso . Una cinquantina a Carpenedolo, in pullman, per contestare Ghirardi. Alcuni tifosi si sono vestiti da preti, altri da maiali; hanno portato una (ironica) bara, fiori e candele. E intanto Manenti dice che vende, ma non si sa a chi.  

MANENTI Giampietro Manenti ha rilasciato una intervista in esclusiva a Stadio Sprint (Rai2). Stupefacente, vien da dire. Almeno per i contenuti. Partendo dalla volontà di essere ancora il presidente del Parma, nonostante le difficoltà ambientali aumentino giorno dopo giorno. «Dopo l’aggressione subita venerdì abbiamo dei dubbi, pensavo a Parma come a una città tranquilla e civile». Manenti avrebbe così tre opzioni per il futuro del club crociato. «Sto pensando di vendere la società a una struttura molto importante, però dovranno sopportarmi ancora», quasi a insinuare un suo incarico anche all’interno di una nuova eventuale proprietà. Ma non è tutto. Manenti avrebbe anche «la possibilità di portare in Procura il piano di rientro oppure di consegnare i libri contabili in Tribunale». Un Manenti che appare sempre più distante dalla realtà del club, dalle difficoltà quotidiane che la squadra sta affrontando, tra sospensione del servizio di lavanderia, pignoramenti di mezzi e attrezzature, imminente sospensione del servizio mensa. Senza dimenticare che il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dopo l’incontro di venerdì, ha dichiarato di non aver trovato in Manenti un interlocutore credibile, tanto che ha minacciato la chiusura dello stadio Tardini, dove peraltro sono state già tagliate le utenze elettriche. «Se vuole chiudere lo stadio va bene – ha replicato Manenti -, non posso far niente, ma allora non è un problema se il Parma fallisce o meno, ma ostacolare le idee di qualcuno». Ultima battuta sulla Citroen C3 sulla quale viaggiava Manenti: multe non pagate per 1.900 euro e blocco amministrativo sull’auto. «La macchina è ancora circolante, non è stata sottoposta a nessun fermo amministrativo, è stato contestato un qualcosa ancora da verificare» la risposta del presidente del Parma.

PIZZAROTTI E sempre a Stadio Sprint è intervenuto anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che ha criticato, in modo anche esplicito, l’operato di Manenti. «Credo sia ancora molto confuso, dice che la società la compra qualcuno, ma che lui resta. Credo che abbia poche idee, ma confuse. Noi continueremo a lavorare, anche se dall’esterno, cercando di gestire il club con i giocatori». Chiaro che l’idea, a questo punto, sia quella di un fallimento pilotato per cercare di mantenere la serie B e non precipitare direttamente in D.

LA FESTA Il tutto incastrato in una domenica di calcio in famiglia. La rosa a disposizione di Donadoni si è affrontata (2-2 finale) divisa in due squadre che hanno ricevuto, per tutta la gara, canti e incitamenti dai tifosi. E molti cori contro Tommaso Ghirardi, Pietro Leonardi e lo stesso Manenti. Non solo ultras, ma anche famiglie e anziani, tutti insieme a dichiarare amore eterno per la maglia crociata. Con gran finale davanti agli spogliatoi di Collecchio, dove la squadra e i tifosi si sono incontrati per chiudere col sorriso un’altra domenica senza serie A.

"Tratto dalla Gazzetta dello Sport

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