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Collovati: Italia, mancano i vivai

Ospite di Lorenzo Petiziol a Radio Spazio c’è Fulvio Collovati, campione del mondo nel 1982: “Nel 1982 abbiamo vino in 22 più un gran de condottiero friulano. Un’icona del calcio, Enzo Bearzot. Oggi la Nazionale ha ottengo il...

Monica Valendino

Ospite di Lorenzo Petiziol a Radio Spazio c'è Fulvio Collovati, campione del mondo nel 1982: "Nel 1982 abbiamo vino in 22 più un gran de condottiero friulano. Un'icona del calcio, Enzo Bearzot. Oggi la Nazionale ha ottengo il massimo col minimo, la ia impressione è che stai facendo anche troppo con l'assenza di qualità che c'è nel nostro calcio. Ci sono pochi talenti, Conte è un allenatore di club più che di nazionale. Finora il suo lavoro ha pagato, non è una squadra spettacolare, ma è un gruppo che comincia a concretizzarsi".

"Non stravedo per Verratti: per me quel ruolo, quello di regista è un ruolo che nel passato è stato coperto da Bulgarelli, De Sisti...Verratti è un ottimo giocatore, ma mi aspetto ancora il grande numero da lui. Gioca semplice ancora", aggiunge sul nuovo fantasista azzurro. "Il problema vero è che abbiamo pochissime punte, non è per parlare sempre di passato, ma prima c'erano Virdis, Rossi, Riva, Giordano eccetera. Oggi Pellé, Zaza, Immobile che non giocano nemmeno titolari. Il ruolo è sovra sposo dagli stranieri".

L'Udinese è emblema del nostro calcio, pieno di stranieri: "Di Natale, assieme a Toni, sono i due cannonieri del campionato, ma hanno 38 anni ciascuno e qualcosa vuol dire. Poi la politica dei Pozzo paga, anche se chi non la capisce la critica. Chiaro che abbiamo snaturato le origini. Sono cresciuto nei settori giovanili dove c'erano tutti italiani,e oggi non esistono più i vivai. In campo ci sono nove stranieri e forse due italiani".

Proprio sugli stranieri Collovati è pessimista: "Oramai il meccanismo è questo, non si può cambiare. Sono le società a dover investire nei settori giovanili. Ci sono società che investono 4-500 mila euro, una cifra bassissima. Ci dovrebbero essere delle regole, che però non vengono rispettate, vedi il FairPlay. C'è una debolezza delle istituzioni, ma non lanciamo questo messaggio: gli stranieri si possono integrare, il problema è non puntare nei settori giovanili. Una volta il famoso scouting era andare  avere anche negli oratori i giovani: oggi ci si affida ai procuratori che a volte vendono merce avariata e si compra a scatola chiusa".

Infine una previsione: "Penso che tornerà Balotelli in azzurro. Io al Milan non l'averi ripreso, ma io faccio parte di un calcio dove non davano queste possibilità". (Getty Images)

 

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