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Razzismo: Seedorf “Italia cambia, tra 20 anni multietnica”

“Il calcio è collegato al paese, è una piccola fotografia delle tensioni che ci sono nel mondo”. Carlo Tavecchio, presidente della Figc, ha sintetizzato così il suo punto di vista, oggi a Firenze in occasione di “Razzisti? Una...

Monica Valendino

"Il calcio è collegato al paese, è una piccola fotografia delle tensioni che ci sono nel mondo". Carlo Tavecchio, presidente della Figc, ha sintetizzato così il suo punto di vista, oggi a Firenze in occasione di "Razzisti? Una brutta razza", progetto sull'integrazione della Federazione, il primo dei venti appuntamenti, uno per regione, che in 20 mesi attraverseranno l'Italia per affrontare il tema del razzismo. Tra gli ospiti della manifestazione anche Clarence Seedorf, Khouma El Babacar, Giobbe Covatta, Fiona May, Marco d'Amore e Frankie Hi-Nrg seduti su una panchina di calcio, costruita per l'occasione, nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, incalzati dal giornalista Antonello Piroso. "L'Italia - ha detto Seedorf - ha dimostrato di dare molto calore a chi viene dall'estero. Oggi sta vivendo un momento di cambiamento, sta diventando multietnica e credo sia una cosa bellissima. L'Italia fra venti anni sarà un paese come sono già Olanda, Francia e Germania". "Non in tutti gli stadi - ha detto Babacar - ci sono episodi razzistici, anzi in pochi e vanno combattuti. Non ho mai sofferto di certe cose, in campo non sento niente, sento solo quello che faccio. Il calcio è lo sport che amo, non lascio che gli altri me lo rovinino". "Sono stato accolto benissimo a Firenze - ha raccontato Babacar - mi sento parte di questa città". Fiona May, presidente della commissione della Federcalcio per l'integrazione e la lotta al razzismo, è stata chiara: "Se dovessi rispondere se c'è razzismo in Italia, dovrei rispondere ni - ha detto -. C'è razzismo, ma non tanto di più rispetto agli altri paesi del mondo". "L'Italia - ha aggiunto - è una paese di accoglienza ma allo stesso tempo c'è paura. Bisogna imparare a conoscere il diverso. Siamo tutti uguali. Ci sono tante persone che non vogliono cambiare, non vogliono andare avanti". Come testimonial della manifestazione sono intervenuti anche l'attore Marco d'Amore leggendo alcuni brani del libro "Il razzismo spiegato a mia figlia" di Tahar Ben Jelloun; Covatta che ha recitato un monologo comico su un dialogo tra un bambino bianco e uno di colore e il cantante Frankie Hi-Nrg che si è esibito interpretando "Libri di sangue", un suo brano anti razzista. Tra gli ospiti presenti anche il campione di calcio Giancarlo Antonioni e Mario Macalli, presidente della Lega Pro e vicepresidente della Figc.

Il punto, sul calcio, sollevato anche oggi dall'Avv. Claudio Pasqualin attraverso il nostro giornale è come il calcio sarà regolamentato.

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