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AIA, Nicchi: “Arbitri pronti a ripartire, il VAR ci sarà”

ROME, ITALY - MARCH 06:  Referees President Marcello Nicchi attends the Italian Football Federation (FIGC) new president elections on March 6, 2017 in Rome, Italy.  (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

Il presidente dell'AIA Marcello Nicchi ha parlato della possibilità di ripartenza del campionato di Serie A

Redazione

Il presidente dell'AIA, Marcello Nicchi ha parlato della possibilità di ripartenza del campionato di Serie A. Queste le sue parole a La Gazzetta dello Sport: “Non possiamo comportarci come una squadra di club e portare in ritiro un mese arbitri che vengono da tutta Italia. Ma visto che si sono allenati basterà un primo ciclo di 7-10 giorni per riprendere la forma ottimale. Teniamo presente che l’arbitro non deve affrontare contrasti e scontri fisici. Poi a ridosso delle competizioni ci sarà un altro mini ritiro. Con test,controlli e tamponi”.

Dove avrà luogo il ritiro degli arbitri?

Coverciano fino a metà maggio è inagibile perché la struttura è stata utilizzata per ospitare malati di Covid. Ma ci sono alcune strutture in Toscana e nel Lazio con campi, foresteria e centri medici. Forse a fine maggio potremmo tornare a Coverciano”.

In caso di ripresa ci sarà il VAR?

Sì, la società che si occupa di tutta la tecnologia ci ha assicurato che le stanze con le apparecchiature negli stadi saranno sanificate e si manterranno le distanze di sicurezza. Forse diminuirà il numero di persone: oggi sono sei, potrebbero essere meno, ma la Var ci sarà”.

Inizialmente aveva dichiarato che si sarebbe ripartite senza la tecnologia

Torniamo al discorso iniziale delle polemiche e degli sciacalli…Avevo solo detto che bisognava valutare bene i termini di sicurezza. Siamo in una pandemia, come fossimo in guerra, e in certe situazioni si fa quello che si può. Se non fosse stato possibile utilizzare la Var? Avremmo deciso di non chiudere la stagione per questo?”.

Ipotesi di aprire alla possibilità di far arbitrare gli arbitri nelle zone di appartenenza

È nostra intenzione scegliere gli arbitri più in forma per le partite più importanti senza vincoli geografici.Però partiamo da due presupposti: il primo è tutti i nostri arbitri offrono garanzie; il secondo è che arbitri e assistenti non viaggiano su pullman o charter come le squadre. Lo fanno per conto proprio con macchina, treno o aereo. Se possiamo permettere a un arbitro di raggiungere la partita di competenza senza attraversare mezza Italia non è meglio? Speriamo non ci sia bisogno di queste attenzioni, ma se ce ne fosse è giusto salvaguardare la salute. O vogliamo affermare che un arbitro professionista, se la pandemia lo rendesse necessario, non potrebbe arbitrare la squadra della propria città? Io questo lo rifiuto”.

Abitudine dei calciatori di accerchiare gli arbitri

Voglio sperare che non avvenga più, sarebbe veramente inammissibile. Se ripartiremo cerchiamo di affrontare questo finale di stagione senza isterie e con buon senso. Chi non ha fiducia negli arbitri in questo momento, faccia il favore: cambi sport”.

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