Il designatore degli arbitri di Serie A, Nicola Rizzoli ha parlato della possibilità di ripresa del campionato. Rizzoli ha parlato anche della posizione dei direttori di gara in merito. Queste le sue parole ai microfoni di Rai 2 nella trasmissione "Domenica Sportiva": "Se il Governo ha valutato i protocolli federali come da integrare, vuol dire che la situazione è da prendere con cautela: avranno valutato tutti i rischi del caso. Penso che il presidente federale e la Lega stiano facendo bene tutto ciò che serve per riprendere in assoluta sicurezza, è l’obiettivo comune. Noi aspettiamo di sapere regole, disposizioni e date disponibili: stiamo preparando vari programmi a seconda di quelle che saranno".
news calcio
Arbitri, Rizzoli: “Attendiamo disposizioni. Gli arbitri rischiano per trasferte e spostamenti”
Il designatore degli arbitri di Serie A, Nicola Rizzoli ha parlato della ripresa del campionato per quanto riguarda la classe arbitrale
Data della ripresa degli allenamenti
"Sarà una data utile anche per noi? Lo è per far tornare gli arbitri pronti quando, successivamente, ci sarà da ricominciare. La questione dei raduni è aperta, c’è condivisione con Nicchi e ho la fortuna di partecipare a confronti con tutti i più importanti responsabili arbitrali d’Europa, con la UEFA, così da avere una strategia d’approccio uniforme".
Le parole di Nicchi
"Giustamente lamentava un possibile problema, la federazione ne ha preso atto e c’era anche il nostro medico, degli arbitri, a stilare il protocollo federale. Abbiamo tanti membri nelle varie leghe, e se uno di questi fosse trovato positivo andrebbe a rischio il campionato: per noi viaggi e trasferte sono aspetti delicati".
Non uniformità
"Ogni paese adotta decreti diversi? Proprio per questo noi arbitri europei, tramite UEFA, siamo connessi: studiare un protocollo comune per la ripartenza. Un punto è il raduno in una foresteria: leggo dai giornali che l’avrei già disposto per fine maggio, ma non è vero, non mi permetterei mai. Se si parla di foresteria per isolare le squadre, se gli arbitri facessero lo stesso per 45 giorni e ognuno di esso raggiungesse città diverse con mezzi diversi, risultasse positivo una volta tornato, dovremmo fermare tutti gli altri.Il problema dei viaggi sarà uno dei più complicati da gestire".
© RIPRODUZIONE RISERVATA