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Coronavirus, gli attaccanti sono i più esposti al rischio contagio

Secondo uno studio danese, nel calcio esistono grosse differenze relativamente al rischio contagio a seconda del ruolo del giocatore in campo

Redazione

Uno studio effettuato dall’Università di Aarhus ha mostrato come anche tra giocatori ci sia chi rischia più di altri di restare contagiato dal Covid-19.

I ricercatori hanno simulato la presenza di un giocatore positivo al Coronavirus in campo andando ad analizzare per quanto tempo gli altri calciatori venissero effettivamente esposti al rischio contagio rimanendo nel raggio di un metro e mezzo da questo soggetto infettato. Gli attaccanti sarebbero maggiormente esposti con circa due minuti contro il minuto e mezzo generalmente registrato dagli altri. Simulando la positività al Covid 19 di due giocatori, sempre in base allo studio, ogni giocatore sarà esposto al virus per poco meno di tre minuti, se sono tre i positivi in campo si sale a 4 minuti e mezzo e così via.

«Il tempo indicato nello studio non è critico», tiene però a precisare il professor Allan Randrup Thomsen dell'Università di Copenaghen, secondo il National Board of Health danese si parla di 'contatto rilevante' quando ci si trova a meno di due metri da una persona infetta per più di 15 minuti.

 

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