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La storia di Bachini: trattato come un appestato, vorrei allenare

Radiato per uso di sostanze stupefacenti nel 2005, l'ex esterno bianconero vorrei cominciare una carriera da allenatore ma deve prima chiedere la grazia a Malagò

Redazione

Una carriera gettata alle ortiche per un vizio maledetto e ora la voglia di voltare definitivamente pagina. Ma senza poterlo fare davvero. La storia di Jonathan Bachini, ex esterno sinistro di Udinese, Juventus e Brescia, non è purtroppo un caso isolato nel panorama calcistico italiano. Risultato positivo alla cocaina nel novembre 2004 (dopo un Brescia-Lazio), l'anno dopo ci ricascò e fu radiato per recidiva. A distanza di 11 anni, Bachini attende di poter "andare oltre". Ecco cosa ha raccontato il livornese classe '75 a Corriere.it: "Aspetto che mi perdonino. Sono stato un fesso, ho sbagliato e ho pagato, ma ho fatto male solo a me stesso. Ho chiesto la grazia alla Figc, ma mi hanno detto che devo parlare col Coni, che può farlo solo Giovanni Malagò".

Eppure come tutti, anche l'ex azzurro ha un sogno: "Vorrei allenare i ragazzini. Oggi fanno allenare tutti, pure i pedofili. Non chiedo molto, solo poter insegnare calcio ai ragazzi, vorrei aiutarli a non diventare come me. Aiuto un amico con una squadretta Juniores qui a Livorno, ma solo agli allenamenti, non posso andare in panchina. Nel calcio nessuno mi è rimasto vicino, mi trattano come un appestato. Sento solo Edoardo Piovani, team manager del Brescia, un amico vero. E pensare che non ho mai venduto una partita, ho solo buttato nel cesso la mia vita".

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