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Lazio, pronto dossier sugli arbitri

Monica Valendino

Lotito si sente preso di mira dagli arbitri, pensa che ce l’abbiano con lui. I presunti torti si sono moltiplicati nelle ultime settimane: il presidente sta preparando un dossier preciso, lo presenterà nelle sedi preposte. Lotito, è il...

Lotito si sente preso di mira dagli arbitri, pensa che ce l’abbiano con lui. I presunti torti si sono moltiplicati nelle ultime settimane: il presidente sta preparando un dossier preciso, lo presenterà nelle sedi preposte. Lotito, è il pensiero di molti tifosi biancocelesti e forse dello stesso interessato, dà fastidio per via della posizione assunta in Federazione. La Lazio viene colpita per colpire il suo presidente, è questo il sospetto di tanti laziali. Pioli, lunedì, era stato sin troppo esplicito: «Come se si volesse colpire una maglietta...», ha detto dopo il match col Genoa. Lotito sta con Pioli, l’ha detto ieri all’Ansa: «Gli arbitraggi delle partite della Lazio sono sotto gli occhi di tutti e ne ha parlato diffusamente il nostro tecnico Pioli. Io ho parlato di passamontagna perché faceva un freddo incredibile...». Lotito aveva parlato di passamontagna lasciando immaginare il senso della sua battuta. Gli episodi contrari, i presunti torti, per la Lazio si stanno ripetendo sistematicamente. Si sono verificati da quando la squadra s’è piazzata al terzo posto. Il dossier è facilmente ricostruibile.  

Inter-Lazio (2-2) del 21 dicembre scorso, l’arbitro era Tagliavento. C’è più di un’ombra sul pareggio dei nerazzurri: D’Ambrosio, di testa, manda il pallone sulla sua mano, poi la indirizza a Palacio (gol). Roma-Lazio (2-2) dell’11 gennaio scorso, arbitro Orsato. Primo gol di Totti: spinta di Astori su Djordjevic e Roma in rete in ripartenza. C’è un altro episodio contestatissimo, è precedente alla rete dell’1-2 di Totti: entrata di Astori su Felipe Anderson (verso la fine del primo tempo), niente giallo per l’ex cagliaritano. Il brasiliano, dopo l’intervallo, è stato costretto ad uscire per infortunio.

 

Gli altri episodi. Lazio-Napoli (0-1) del 18 gennaio, arbitro Rizzoli. Due rigori mancanti: cross di Keita, palla sul braccio destro di Albiol e poi sul braccio destro di Maggio. Cross di Candreva, Albiol ha le braccia larghe e colpisce il pallone. Lazio-Milan (3-1) del 24 gennaio, arbitro Mazzoleni. Nella sfida di campionato contro i rossoneri la Lazio ha chiesto tre rigori: ginocchio sinistro di Bonaventura sul destro di Radu; trattenuta di Mexes su Mauri; spinta di Armero su Mauri (stava per battere a rete). Milan-Lazio (0-1), sfida di Coppa Italia del 27 gennaio, arbitro Rocchi. Espulsione di Cana al 45’ del primo tempo: doppio giallo severo in cinque minuti, soprattutto il secondo (Cana e Menez erano già in contatto). Cesena-Lazio (2-1) dell’1 febbraio, arbitro Peruzzo. Rigore mancato: Capelli, da terra, tocca Klose. La Lazio ha contestato anche il 2-0 del Cesena: l’azione era nata con un contatto Rodriguez-Mauricio. Fallo del primo sul secondo, il brasiliano non ha potuto contrastare Defrel (s’è involato verso la porta). Gli ultimi episodi sono freschissimi, riportano alla mente Lazio-Genoa (0-1). L’arbitro, si sa bene, era il signor Gervasoni. I fatti incriminati: Candreva, solo davanti a Perin, è stato fermato perché servito dopo un intervento di Klose su De Maio. Ma il tedesco ha preso il pallone, il difensore rossoblù è stato il primo ad allargare il braccio. La Lazio ha contestato tutto l’arbitraggio di Gervasoni, ha protestato per la gestione dei cartellini e per la direzione complessiva del match.

Tratto dal Corriere dello Sport