Il 4 maggio al via la ripresa degli allenamenti individuali. Ma con una specifica: il via libera vale per gli interpreti di sport individuali non per quelli di gruppo. Per i calciatori, protagonisti di una disciplina collettiva, non vale. Non saranno autorizzati a tornare al centro sportivo per sottoporsi ai test o valutare con lo staff il proprio livello di preparazione atletica. I cancelli resteranno chiusi. Un’incongruenza che per la Lega di A può finire per penalizzare i calciatori che in questo modo avrebbero un diritto “minore” rispetto a quello di altri colleghi professionisti.
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Lega A: “Calciatori minori diritti rispetto ai colleghi di sport individuali”
Il via libera vale per gli interpreti di sport individuali non per quelli di gruppo
La definizione delle date degli allenamenti influisce ovviamente anche su quella della ripresa della stagione agonistica. La Serie A confidava nella ripartenza con qualche giorno d’anticipo, sempre con la condizione necessaria di rispettare i più rigidi protocolli medici a tutela della salute di atleti, staff e il resto del gruppo squadra. Per la Lega il primo week-end utile per la ripresa dei campionati era quello del 6-7 giugno. Ora potrebbe servire qualche giorno di tempo in più: la Serie A potrebbe ricominciare a metà settimana, mercoledì 10, oppure andare al successivo week-end, quello del 13-14 giugno. In quest’ultimo caso il calendario dovrà distribuire in un mese e mezzo i dodici turni (13 per chi ha una giornata da recuperare) che mancano alla conclusione. E allora toccherà riconsiderare le formule suggerite dalla Uefa, per il momento accantonate, di andare ai playoff-playout o altre situazioni, da comunicare entro il termine perentorio del 25 maggio.
FONTE Gazzetta.it
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