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Serie A, allarme infortuni: si rischia il 30% in più

L’analisi condotta dalla piattaforma Noisefeed rivela che le prime settimane di calcio dopo gli stop sono le più pericolose

Redazione

A pochi giorni dalla ripresa sale l'allarme infortuni in Serie A. Ad aggiungere legna al fuoco è uno studio della piattaforma Noisefeed che ha analizzato i dati degli infortuni occorsi nelle prime settimane successive ad uno stop.

Nelle prime due giornate della stagione 2017/18 c’è stato un picco di infortuni del 30% in più rispetto alla media spalmata in tutto il campionato (14 a settimana contro i 10,8 medi). Medesima tendenza nel 2018/19: 15,5 all’avvio contro gli 11,8 come media campionato (+31%). Nella 2019/20, invece, la crescita è leggermente calata (+20%), ma i dati allarmano comunque i preparatori atletici: le prime settimane di calcio dopo gli stop sono le più pericolose. Circa il 30% degli infortuni occorsi ai calciatori ha riguardato la zona coscia, di questi nel 72% dei casi si trattava non di conseguenze di un contatto tra due giocatori, ma di problemi di natura muscolare.

La situazione è ancora più allarmante se si considera che lo stop causato dal coronavirus è stato molto più lungo di una normale pausa infra campionati, che si gioca ogni tre/quattro giorni con il rischio di tornare in campo non perfettamente recuperati, che viene richiesta un'intensità maggiore perché non sono ancora tante le occasioni per il raggiungimento degli obiettivi finali di stagione. I cinque cambi sicuramente potranno aiutare, resta comunque una situazione che non lascia dormire sonni tranquilli né giocatori né società.

Questo lo si è visto dopo la seconda giornata di ripresa in Bundesliga, dove tra vecchi e nuovi acciacchi si contavano ben 65 giocatori fermi ai box, in media più di tre per ciascuna squadra, e il tasso di infortuni è aumentato del 266% tra fasi di campionato pre-Coronavirus e post: dallo 0,27 allo 0,88 a partita.

 

 

 

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