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Arriva la moviola in Italia, ma non tutti sono d’accordo

Tavecchio convoca per giovedì arbitri e Leghe: vuole definire la sperimentazione sulla moviola che però nel 2016-17 sarà solo virtuale. Però la decisione spetta al Board

Redazione

Arriva in Italia in anticipo sui programmi la sperimentazione sulla moviola in campo, come voluto fortemente dal presidente Carlo Tavecchio.

Ma come scriva la Gazzetta dello Sport, una fretta di moviola che deve però risolvere alcuni nodi cruciali, dalle Leghe disposte ad accettarla alla posizione degli arbitri su «chi decide». Una fretta che soprattutto ha una spiegazione politica: Tavecchio, che alla moviola in campo crede da sempre, vuole prendersi l’eventuale successo politico prima che intervengano altri. Ecco quello che sta succedendo attorno alla più grande rivoluzione regolamentare in 130 anni di storia del calcio, la moviola, anche se per il Board si tratta di «video assistenza».

I CASI NEI QUALI VERRÀ UTILIZZATA

Goal/non goal

Rigori: il VAR vigilerà sulla corretta o meno assegnazione di un calcio di rigore

Espulsioni: il VAR assicurerà che non verranno prese decisioni in merito ai cartellini rossi

Scambio di persona: il VAR informerà l'arbitro di gara nel caso di scambi di persona al momento dell'estrazione di un cartellino.

COME FUNZIONERÀ

1. L'arbitro chiederà al VAR di re-visionare una decisione, oppure può essere lo stesso VAR a comunicare all'arbitro che una 'chiamata' deve essere rivista.

2. Il VAR visionerà l'episodio, con tanto di slow motion e replay, poi comunicherà all'arbitro via auricolare quanto visto.

3. L'arbitro può decidere di visionare in persona il replay in un monitor a bordo campo oppure può accettare direttamente la decisione del VAR e comunicarla ai giocatori.

La Rosea poi ricorda ancora che  Tavecchio sa che in tanti, dalle altre Leghe agli arbitri ad altri soggetti politici, tutti vogliono appropriarsi della novità. E quindi lui anticipa i tempi, addirittura convocando per il 21 aprile una riunione con Lega di A, di B e arbitri per cominciare a definire il piano, spiegare agli arbitri alcune modalità, insomma entrare nel futuro prossimo.

Detto della perplessità degli arbitri, non contenti di una decisione di un collega a questo punto più importante di loro, va detto che sia la A sia la B hanno espresso interesse. Per la moviola servono almeno 5 telecamere: la A ne ha minimo 12 per stadio, quindi è a posto; mentre la B ha tre stadi all’altezza, ma potrebbe ricevere un aiuto federale per ampliare il parco impianti. Certo, a chi non piacerebbe la A: però, dopo il primo anno «secretato», il secondo sarebbe pubblico. Visto che di sperimentazione si tratta, gli errori sono possibili, probabili, e uno sbaglio serio rischierebbe di «bruciare» tutto il lavoro. In realtà anche il Board preferirebbe tornei di secondo piano tipo Serie B o Coppa Italia, ma a questo punto non è escluso niente: è una questione di volontà politica.

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