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Bierhoff: “Il problema del calcio non sono i campioni superpagati, ma la mediocrità pagata troppo”

In un'intervista a T-online l’ex bomber dell'Udinese, ora dirigente della federcalcio tedesca, parla dell'economia del calcio

Redazione

In un'intervista a T-online l’ex bomber dell'Udinese Oliver Bierhoff, ora dirigente della federcalcio tedesca, parla dell'economia del calcio

"Discutiamo già dal 1990 di commissioni per i trasferimenti troppo elevate, mi ricordo il dibattito sugli stipendi che prendevano in Italia Lothar Matthäus o Andreas Brehme. Quando sono arrivato io in Italia nel 1991, giravano tantissimi soldi a nero nell’economia del calcio. Ma la politica poco dopo ha messo un freno e la maggior parte dei salari dei calciatori è diminuita del 50% in pochissimo tempo. Eppure i giocatori erano contenti lo stesso".

"Anche adesso che c’è la crisi - dice Bierhoff - tutti vogliono solo ottenere un pezzo in più della torta. Invece dovremmo discutere di come ridurre le commissioni, gli stipendi o i consulenti, ad esempio. Ma avrebbe senso solo se  le scelte venissero fatte a livello europeo".

"Non penso che lo stipendio elevato sia il problema dei tifosi - continua l'ex attaccante bianconero -  per quanto paradossale possa sembrare. Messi, Cristiano Ronaldo o Jo Kimmich non sono il problema. Alla gente piacciono, comprano le loro maglie e vanno allo stadio grazie a questi giocatori. Il problema è la massa di mediocrità che nuota attorno a questa attrazione ed è pagata in eccesso".

 

 

 

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