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Coronavirus, tifosi colombiani bloccati in Argentina da un mese

“Le autorità colombiane devono aiutarci a tornare a casa” dice il loro portavoce

Redazione

"Quella che doveva essere una semplice trasferta a seguito della propria squadra del cuore, si è trasformata in un'odissea per i 15 tifosi colombiani dell'Independiente Medellín. Dopo aver assistito alla partita della propria squadra contro il Boca Juniors nel leggendario stadio La Bombonera di Buenos Aires, i tifosi colombiani hanno provato a fare ritorno a casa, ma quando stavano per attraversare il confine con la Bolivia, il presidente argentino Alberto Fernández ha chiuso i confini del paese a causa dell'avanzata del coronavirus. I tifosi sono rimasti bloccati per 15 giorni nella città di confine di La Quiaca, nella provincia di Jujuy, dove secondo Angelo Taborda, il loro portavoce, "ci hanno colpito e derubato". Sono poi stati rispediti a Buenos Aires su un autobus ma, dopo aver percorso di nuovo 1.500 chilometri, la polizia li ha fermati in uno degli ingressi della capitale perché il veicolo non era autorizzato a viaggiare per lunghe tratte. Dopo più di un mese il gruppo è ancora bloccato, rinchiuso in un modesto hotel nella capitale argentina, sotto quarantena obbligatoria (sono comunque risultati negativi al test del Covid-19) e lamentando che le autorità del loro paese li hanno abbandonati. "Non sappiamo che cosa ci accadrà, abbiamo bisogno che le autorità colombiane intervengano sulla questione e ci aiutino a tornare nel nostro paese", ha dichiarato Taborda in un'intervista telefonica con l'Associated Press. 

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