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L’Udinese e il mercato globale: Campoccia spiega i cambiamenti nel calcio

La figura del procuratore è cardinale nelle fasi di gestione delle trattative. Purtroppo talvolta si manifestano situazioni che complicano trattative e mercato, e accrescono la generale diffidenza nei loro confronti

Redazione

Il mercato globale con agenti, intermediari, procuratori e scout sta cambiando profondamente il mercato nel calcio, rendendolo quasi un baraccone per molto tifosi che rimpiangono le finestre di due settimane a ottobre. Altri tempo, ovvio. Tornare indietro non si può, ma migliorare sì. «L’evento normativo più importante è stata l’applicazione della famosa sentenza Bosman che ha rivoluzionato il modo di fare mercato - ha spiegato il vice presidente dell'Udinese e della Lega Calcio Massimo Campoccia al Corriere dello sport -. Il calcio ha scoperto negli anni una fortissima evoluzione. Il processo di globalizzazione del mercato è stato favorito dall’avvento dei servizi digitali che stanno sempre più supportando lo scouting. Inoltre la crescita dei valori dei diritti audiovisivi ha consentito maggiori attività di trading players. Il quadro del mercato, così riassunto, è chiaramente cambiato rispetto a 10 anni fa».

Sono cambiate anche le figure che vi operano?  «Il calcio attraversa una fase di forte professionalizzazione delle sue figure manageriali. I valori in gioco, le dinamiche del mercato e della competizione impongono competenze e specializzazioni. In questo senso è apprezzabile lo sforzo istituzionale della Figc che ha definito una crescente attività di supporto formativo. Il ds deve saper declinare esigenze sportive e competitive con logiche economiche rigorose. Il consulente deve verticalizzare le proprie competenze, sia in ambito legale sia fiscale sia contabile».

E i procuratori? Quanto incide sul mercato la loro battaglia di categoria?  «I procuratori hanno subito recenti modifiche della relativa normativa federale. Il processo è ancora in corso e certamente le Leghe devono trovare le modalità di evidenziare ai regolatori esigenze che sinora non sono state soddisfatte. I procuratori - prosegue Campoccia -  hanno subito recenti modifiche della relativa normativa federale. Il processo è ancora in corso e certamente le Leghe devono trovare le modalità di evidenziare ai regolatori esigenze che sinora non sono state soddisfatte. La figura del procuratore è cardinale nelle fasi di gestione delle trattative. Purtroppo talvolta si manifestano situazioni che complicano trattative e mercato, e accrescono la generale diffidenza nei loro confronti». 

Le difficoltà oggi sono spiegate così:  «Vincoli normativi in generale e soprattutto la complessità della gestione della formazione in Italia; tempi ristretti, costi crescenti, competizione nell’attività di scouting e trading tra club a livello domestico e internazionale».

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