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Notte dei Campioni, Del Piero tifa sempre Juve: analogie con il ’96

L'ex campione del mondo, Bebe Vio e Tania Cagnotto ospiti della serata organizzata dall’Aia di Conegliano: i tre relatori d’eccezione hanno commosso ed entusiasmato con le loro storie di sport

Redazione

"Parata di stelle nella “Notte dei campioni”. Una serata illuminata dalle eccellenze dello sport italiano quella andata in scena ieri alla Zoppas Arena di Conegliano. Ospiti e relatori al Convegno 2017 organizzato dall’Aia e moderato dai giornalisti Sky Sport Fabio Tavelli e Lia Capizzi, l’ex capitano della Juventus Alessandro Del Piero e la campionessa italiana di tuffi Tania Cagnotto. Scopo dell’evento, a cui ha preso parte anche la plurimedagliata fiorettista azzurra Beatrice “Bebe” Vio, la raccolta fondi in favore dell’associazione Art4sport, onlus patrocinata dalla giovane campionessa paralimpica che si propone di promuovere lo sport tra i bambini portatori di protesi. Terapia per il recupero fisico e psicologico, concreto sostentamento per le famiglie degli stessi ragazzi protesizzati. Accomunati da una carriera ricca di gioie, fatiche e traguardi, i diversi protagonisti di questo speciale appuntamento a sfondo benefico sono riusciti a confezionare un perfetto quadro che incorniciasse le tappe più importanti nei loro cammini di atleti, persone, uomini e donne di sport.

"Londra 2012, Tania, in gran forma, perde per pochi centesimi un bronzo nel singolo dal trampolino da tre metri. Una delusione che fa seguito al terzo posto sfumato, pochi giorni prima, nel sincro insieme a Francesca Dallapè. Lacrime, tante, lacrime per lei e per quanti l'hanno seguita in quell'avventura a cinque cerchi. "Oggi posso dire che Londra doveva andare così - questo il commento di una Tania Cagnotto cresciuta, fresca di addio a quella disciplina che le ha dato, ma continua tuttora, a darle tanto -. Mi ha insegnato a perdere. Molte persone hanno sofferto con me ed è stata una cosa bellissima: non avrei mai pensato di arrivare al cuore di gente che non conoscevo, questo mi ha dato molta forza".

"Una carriera in cui l'atleta bolzanina è riuscita, sin dalla sua prima Olimpiade a Sidney 2000 - quando Tania aveva solo 15 anni - a scrollarsi di dosso il peso di un cognome "scomodo" come quello di papà Giorgio. Le lacrime, dicevamo, poi la gloria, il trionfo di Rio 2016. Prima un mondiale, quella storica medaglia d'oro conquistata a Kazan nel 2015. Tania arriva in Brasile senza pressioni e conclude nel migliore dei modi il suo rapporto con i Giochi olimpici. Argento con la Dallapè nel sincro e un bronzo, tutto da sola, che ancora commuove i numerosi sostenitori dell'atleta azzurra.

"Scongiuri e ricorsi storici in vista di sabato sera. Poi la chiusura su Francesco Totti e il suo addio al calcio giocato: “Quando hai una passione così forte, staccarti da quello che hai fatto per 25 anni è complicato. Mi auguro che lui abbia le persone giuste al suo fianco e che possa subito trovare una sua dimensione”.

"Simone Narduzzi

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