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Pordenone da favola: rimonta il Venezia e sfata il tabù trasferta

Redazione

De Agostini e Strizzolo nel finale annullano il gol di Capello: prima vittoria esterna per la squadra di Tesser

Molti ancora si stupiscono di perché tante persone amino il calcio. I motivi, evidentemente, sono più d'uno: il principale è rappresentato dalle emozioni che sa dare. Ne hanno avuto un'ennesima riprova i tifosi del Pordenone stasera, martedì 29 ottobre: quando pensavano di dover lasciare il Penzo con un'altra delusione esterna, ecco materializzarsi l'impresa. Sì, perché non può essere definito diversamente quello che la squadra di Tesser ha compiuto a cospetto del Venezia.

Sotto al 57' a causa del gol di Capello, all'88' i neroverdi stavano ancora perdendo 1-0. Poi, non senza preavviso vista la mole di gioco e le occasioni create, ecco materializzarsi il sorpasso. Prima capitan De Agostini firma il pareggio col primo gol in B (88'), quindi il subentrato Strizzolo veste i panni dell'eroe di serata e trasforma nella prima, storica vittoria esterna un assist al bacio di Candellone.

C'è di che essere allegri, per più di un motivo. Il primo è già stato citato, ovvero l'atteso successo lontano dal Friuli: dà morale e punti, che proiettano i ramarri all'ottavo posto - e quindi in zona play-off -, ma, soprattutto, a più cinque dai playout. L'aspetto più importante, a dire il vero, è però la mentalità: non una novità, in casa Pordenone, ma quanto fatto in laguna conferma che la squadra di Tesser ha un'anima. Coriacea e battagliera, che la porta a non mollare mai, nemmeno quando tutto sembra perduto.

Va detta una cosa: se i neroverdi fossero tornati a casa senza punti, il risultato non sarebbe stato in linea con quanto visto in campo. Il Pordenone, infatti, dopo una buona partenza nella quale ha esercitato con costanza il pressing alto, ha progressivamente lasciato la manovra all'undici di Dionisi, senza tuttavia correre rischi trascendentali. Il primo tempo è stato piacevole soprattutto per le trame imbastite dal Venezia, coi ramarri pronti ad attaccare la profondità: strategia rodata, che non ha dato frutti ma nemmeno arrecato danni.

Nella ripresa i lagunari si sono presentati in campo con un altro piglio e allora sì, i neroverdi hanno iniziato a ballare un pò. Puntuale è arrivato il gol di Capello, al quale i ramarri hanno reagito immediatamente. Tesser, manco a dirlo, ha azzeccato i cambi, uno su tutti: Strizzolo per uno spento Monachello. Macinando gioco e costruendo qualche palla gol, il Pordenone ha dato benzina alle speranze di riprendere il match, fino a riuscirci.

L'epico finale è il giusto premio per una squadra che non molla mai, arrivata a Venezia col tabù trasferta e capace di smontarlo: dove può arrivare la formazione del presidente Lovisa? Sognare è giusto, perché i sogni alimentano la vita - e quindi anche il calcio -, mantenere i piedi per terra è altrettanto doveroso. Godersi un Pordenone così, al netto di ogni considerazione, è la cosa che più conta. Perché la più bella.

VENEZIA – PORDENONE 1-2

Gol: 57′ Capello, 88′ De Agostini, 93′ Strizzolo

VENEZIA (4-3-1-2): Lezzerini; Fiordaliso, Modolo, Cremonesi, Ceccaroni; Zuculini, Fiordilino, Caligara (46′ Suciu); Capello (85′ Lollo); Di Mariano (73′ Aramu), Bocalon. A disposizione: Bertinato, Daffrè, Casale, Vacca, Montalto, Gavioli, Zigoni, Maleh, Lakicevic. Allenatore: Dionisi

PORDENONE (4-3-1-2): Di Gregorio; Semenzato (78′ Gavazzi), Vogliacco, Barison, De Agostini; Misuraca, Burrai, Mazzocco (64′ Strizzolo); Ciurria; Monachello (56′ Zammarini), Candellone. A disposizione: Bindi, Ronco, Stefani, Pasa, Pinto, Zanon, Almici. Allenatore: Tesser

Arbitro Rapuano di Rimini, assistenti Bercigli e Berti. Quarto uomo Marini.

NOTE: angoli 2-3. Ammoniti: Di Gregorio, Ceccaroni, Burrai, Fiordilino, De Agostini. Recupero: 1′ pt, 5′ st.