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Adesso ci vuole la giusta reazione

Gotti sembra aver trovato un filo logico sul quale costruire qualcosa di buono ma se vuole diversificarsi dai suoi predecessori lo attende un lavoro ancora molto duro.

Redazione

Parma, Inter, Brescia e Verona. Un calendario per nulla semplice nelle prossime quattro partite e pensare di affrontarlo solo con i complimenti, le pacche sulle spalle e le belle parole ricevute dopo la partita contro il Milan, sarebbe un errore gravissimo che l'Udinese non può permettersi, nonostante l'attuale tranquillità di classifica, perché in caso negativo potrebbe compromettere quanto fatto nell'ultimo periodo e ritrovarsi nuovamente ad affrontare un girone di ritorno con il patema d'animo fino alle ultime giornate di campionato.

Nessun pessimismo, per carità, ma affrontare il sempre ostico Parma al Tardini non è per nulla semplice, l'Inter è in corsa per il titolo, il Brescia si giocherà il tutto per tutto ed il Verona che ci precede in classifica sta facendo un buon campionato.

L'Udinese ha giocato bene a Milano, è vero, è piaciuta, ma se ci pensate è già successo altre volte sporadicamente in altre partite con gli allenatori precedenti.

Mi ricordo di alcune belle partite con Colantuono, altre con Iachini, con Delneri, senza dimenticare Oddo. Persino con Velazquez mi ricordo di una gran partita a Bologna poi persa.

Anche Tudor ci aveva dato speranze, poi però abbiamo visto come è andata a finire. Questa Udinese non è diversa da quella del recente passato, i problemi in attacco, le disattenzioni in difesa, la medio-bassa qualità dei giocatori è una costante.

Gotti sembra aver trovato un filo logico sul quale costruire qualcosa di buono ma se vuole diversificarsi dai suoi predecessori lo attende un lavoro ancora molto duro. A cominciare proprio da domenica, perché dopo la bruciante sconfitta con il Milan è vietato adagiarsi, rilassarsi, recriminare, rimuginare, adesso, ci si attende la giusta reazione.

Minotti Paolo

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