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Easy Ryder

L'Udinese che torna a casa da Empoli ha un Ryder Matos in più nel motore: e viste le sue qualità, ma soprattutto visti i problemi offensivi serve crederci. Bene i nuovi, mentre permane un vecchio sospetto: non è mica che questo benedetto 3-5-2...

Monica Valendino

"« Una volta questo era proprio un bel paese » (Easy Rider)

Una volta questa era proprio una bella squadra. Ma oramai, cari lettori, parliamo di anni fa: da tre stagioni a questa parte il lancio lungo, il contropiede, la speranza che ci sia uno che la butti dentro, sembrano essere  la consuetudine. Guidolin (non uno qualunque), al suo quarto anno si è preso fischi per questo. Stramaccioni l’anno scorso sembrava l’unico imputato con sentenza già decisa. Colantuono ha semplicemente calato il tris.

Parlare di convalescente che deve solo ritrovare un certo discorso appare un po’ una tesi azzardata, perché questo benedetto discorso in questa stagione lo si è visto troppo poco per poter dire che era qualcosa di compiuto e, quindi, da ritrovare. A Empoli  la squadra non è dispiaciuta, ma nemmeno piaciuta: diciamo che è stata una di quelle squadre che devono giocare ben chiuse dietro, sperando nell’imprecisione altrui e che cerca qualche fiammata. In queste settimane è passata dall’essere aggressiva fino alla spregiudicatezza, fino ad essere catenacciara come in Toscana.  Nulla di male, il punto è stato portato a casa ed questo che conta e per 89 minuti ha addirittura accarezzato il pensiero della vittoria, che non sarebbe stata meritata, ma sarebbe stata decisamente gradita.

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Forse l’equilibrio si troverà in mezzo e non è un caso: l’arrivo di Hallfredsson e Kuzmanovic è confortante perché hanno già dimostrato che non appena finito il rodaggio potranno dire la loro. In attesa di questo c’è da registrare anche un Matos che piace da subito: veloce e determinato, può fare male. Non è un mingherlino sprovveduto questo brasiliano, è uno tosto che ha passo e lucidità. Crediamoci.

Insomma l’Udinese è come se fosse tornata in ritiro, ma quello pre campionato, dove si deve assemblare la squadra e trovare l’amalgama vista la rivoluzione in atto.

Di buono c’è una classifica, che non è affatto drammatica e che permette di stare tranquilli per continuare a crescere.

Di buono c’è una continuità, anche se fatta di due punti nelle ultime due gare dopo tre ko.

Non buono una carenza offensiva ancora abbastanza evidente: in fondo l’Udinese ha tirato molto poco per meritare una vittoria.

Non buono un vecchio discorso: non è che questo 3-5-2 non sia proprio adatto a una squadra che ha buoni giocatori, ma non ha più i vari Isla, Sanchez, Asamoah e compagnia che l’hanno reso efficace? Domanda retorica? Sarà, ma la controprova è troppo poca per un giudizio e i dubbi permangono.

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