rubriche editoriali 2

Il punto Gino

La vicinanza di Gino Pozzo alla squadra è stata determinante e non è stato un caso che sia tornato anche la vittoria. Ora i tifosi si attendono una maggiore presenza a Udine, trascurando magari un po' il Watford

Paolo Minotti

Dopo la creazione della holding, ma soprattutto dopo le ultime deludenti stagioni, le quotazioni da parte dei tifosi su Gino Pozzo sembrano essere scese bruscamente, seppur la riconoscenza per la lunga permanenza in serie A e gli storici approdi alle competizioni europee non manchi.

La maggior parte dei tifosi ritengono che la squadra sia stata abbandonata, e una delle cause di queste anonime annate è dovuta proprio all'assenza dell'attuale numero uno dei bianconeri.

Gli impegni presi con il Granada, ma soprattutto con il Watford, lo portano ad essere distante da Udine, e quindi dai tifosi.

Invece non è un caso che con il suo arrivo, la sua vicinanza, il suo controllo e la sua supervisione, sia arrivata la vittoria sul Verona, e al di là di quale sia l'opinione sull'operato del mercato dell'Udinese, ce n'era bisogno.

C'era bisogno della presenza della proprietà, specialmente in una situazione che poteva diventare ambigua e pericolosa.

Ora tornerà a Londra, rilasciando prima dichiarazioni sul futuro dell'Udinese, promettendo investimenti maggiori sulla rosa e puntando sui giovani, specialmente su quelli che faranno ritorno dai vari prestiti e che si sono messi in evidenza, cercando di resistere alle offerte delle big, in particolare estere.

Ma la promessa più importante che ha fatto è che sarà di ritorno nuovamente a Udine già giovedì, per controllare, osservare e stimolare la squadra e l'intero staff in vista della prossima difficile trasferta di Frosinone, alla quale sarà presente.

Ci auguriamo non sia una cosa estemporanea ma che sia un punto di partenza per nuovi successi e piacevoli appagamenti.

Un punto Gino.

 

 

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