rubriche editoriali 2

Il tempo della carota è finito, ci vuole il bastone.

Riecco la squadra da incubo, l'incantesimo sembra finito.

Paolo Minotti

Riecco la squadra da incubo, l'incantesimo sembra finito. L'Udinese ritorna ad essere quella solita, quella delle dormite in difesa, quella senza mordente, quella incapace di finalizzare, ma soprattutto quella che riesce a perdere da sola le partite, permettendo agli avversari di turno di vincerle con estrema facilità, senza grande sforzo.

Non è possibile, tutto questo è inaccettabile e se questi giocatori pensano di mettere sulla graticola anche il nostro Gigi Delneri, si sbagliano di grosso.

I problemi sembrano irrisolvibili, chiunque giochi in difesa commette errori clamorosi, chiunque giochi a centrocampo diventa improvvisamente lento ed impacciato, chiunque giochi in attacco se riesce a fare un tiro in porta è un miracolo.

A tutto ciò aggiungiamoci la scarsa padronanza tecnica di alcuni e la totale assenza di carattere di altri, poi ci sono quelli che se non giocano non si impegnano, quelli che credono di risolvere le partite da soli ignorando il compagno più vicino e meglio posizionato, quelli che sclerano in allenamento e quelli che vogliono andarsene.

E' ora di finirla, Delneri deve riprendere in mano la situazione, e se dopo la buona serie di partite che avevano risollevato l'Udinese dalle zone pericolose, ha usato la carota, bene, ora è arrivato nuovamente il momento di tirare fuori il bastone, dando una svegliata a tutto il gruppo, facendoli lavorare fino allo sfinimento e all'esaurimento, almeno così avranno un motivo per sclerare, mettendo in disparte chi non è all'altezza, lasciando fuori chi non lotta e corre per tutti e novanta i minuti, ma specialmente, chi non tira fuori le palle.

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