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L’Udinese, l’uovo e la gallina

E' il modulo che rende migliori i giocatori o sono i giocatori con il loro atteggiamento in campo che rendono migliore un modulo? L'Udinese ci sta ragionando

Monica Valendino

E' nato prima l'uovo o la gallina? E' un modulo che fa buoni i giocatori o sono i giocatori che fanno buono un modulo col loro atteggiamento? La domanda è sempre la stessa, la risposta anche: tutte e due le cose, come per l'uovo e la gallina.

Diciamo che però l'Udinese da tempo soffriva amabilmente questo 3-5-2 che non offriva né una difesa granitica, né un attacco concreto. Serviva qualcosa. Eureka! La difesa a quattro.

Che ha dato più sicurezza ai giocatori, che sono sembrati più tranquilli nei disimpegni, più compatti nei movimenti, meno obbligati sulle fasce a dover spingere con i terzini che si sono ritrovati a dover fare il loro compito: difendere. Adnan e Piris l'hanno fatto benino, molto meglio Felipe e Danilo che sono stati di nuovo un muro  davanti a Toni e Pazzini, non bau bau micio micio.

Se la difesa è tranquilla e solida tutto il resto viene da sé: occasioni se ne sono create , ma con più lucidità è più facile trovare la via della rete. Senza contare che una punta in più si sente, anche se mezza visto che Fernandes di professione fa il centrocampista (al massimo il trequartista).

Osare nel calcio è tutto e le squadre che lo fanno sono premiate. Ma serve equilibrio e il 3-5-2 non sembrava darne. Questo 4-3-3, che diventa 4-5-1 in fase di non possesso sì.

Da tempo si auspicava la rivoluzione, meglio tardi che mai. Il compromesso storico forse è derivato da più fattori. Dall'intervento a gambe tese del Paròn, da quello più pragmatico di Gino, dai consigli di tutti quelli che vogliono bene a questa Udinese. Colantuono l'ha capito, ha provato e osato nella gara più difficile.

Ma la cosa che risalta è che il gruppo è stato coeso. Il tecnico di Anzio non è ancora amato da queste parti, ha sbagliato tanto, ma si è anche capacitato di come cambiare in corsa. Non è poco. Zaccheroni fece lo stesso al secondo anno: quando sembrava dover annegare i suoi lo aiutarono col Perugia, poi il resto è storia. Paragonare i due allenatori è impossibile, ma il calcio è fatto anche di storie, di cambiamenti. Quello attuale è importante, ma l'Udinese di Zac aveva campioni diversi in squadra. E più italiani. Il futuro se vuole essere ancora di successi deve aiutare il tecnico ad avere più qualità e più italiani. Guarda caso il leader di oggi  ancora quel giovanotto di Di Natale.

A meno che i cambiamenti non siano derivati solo dall'atteggiamento, che alla fine rende buoni tutti i moduli. Ma allora, se così fosse, perché non c'è stato prima?

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