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Ma guarda quel giovanotto di Bizzarri

Oltre all'esperienza riconosciutagli, di Bizzarri ha colpito la tranquillità, anche quella trasmessa ai compagni

Paolo Minotti

L'età? Un problema per gli altri, io mi sento bene”. Più o meno così le parole di Albano Bizzarri durante un'intervista di qualche tempo fa, un modo per dire che se ci si allena bene e si fa una vita regolare, non ci sono limiti a giocare, specialmente per un portiere. E così, alla soglia dei suoi primi quarantanni, il 9 novembre prossimo la fatidica data, il portiere argentino è diventato il portiere titolare dell'Udinese, complice il momentaneo periodo di difficoltà di Simone Scuffet. D'altronde come espressamente affermato dal direttore sportivo Manuel Gerolin, l'argentino è stato chiamato proprio per questo, non solo per fare da chioccia ai suoi colleghi decisamente più giovani, ma anche di potersi giocare il posto nel caso in cui il portiere friulano avesse potuto incontrare delle difficoltà, specie dopo la negativa esperienza a Como e il ruolo di secondo alle spalle di Karnezis che lo hanno arrugginito.

Oltre all'esperienza riconosciutagli, di Bizzarri ha colpito la tranquillità, anche quella trasmessa ai compagni, specialmente nella partita contro la Sampdoria. Che si trattasse di un rinvio, di un'uscita o di un appoggio al compagno più vicino, era la stessa cosa. Non è stato particolarmente impegnato come a Roma, dove ha rischiato di essere impallinato oltre ai tre gol subiti, più che altro per demerito dei suoi compagni di squadra rimasti negli spogliatoi. Una bella soddisfazione per l'estremo portiere bianconero, che non è nuovo a prendersi le luci della ribalta sorpassando in volata come un ciclista il titolare che gli sta davanti. Era già successo al Chievo, dove “rubò” il posto a Bardi, altro giovane portiere ora al Frosinone.

Con l'Udinese ha un contratto annuale, ma se dovesse cambiare nuovamente casacca, non ci sorprenderemmo se conquistasse nuovamente la maglia da titolare a discapito di qualche altro promettente portiere, lasciandoci con un'espressione del tipo: “ma guarda quel giovanotto di Bizzarri!”

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