rubriche editoriali 2

Per chi suona il campanello

Diffidate dunque: il postino (purtroppo è vero) suona sempre due volte, ma di solito lo fa il primo pomeriggio in pieno riposino post spaghettata. Ma qualcun altro suona una volta e potrebbe essere molto peggio. A meno che il postino non abbia la...

Redazione

Viviamo in tempi strani. Penso che nessuno abbia da ridire su questo senza cadere in insulti sul web. A proposito. La Lazio è stata sconfitta sul campo dal Napoli in Coppa Italia, anche a colpa di bizzarre decisioni arbitrali e una dose di sfiga pari a quella che si porta dietro il buon Di Maio che in poco tempo da re Mida è diventato re.... Lazio comunque unita contro le ironie e le 'gufate' sui social.

A 'ruggire' contro quelli che lui definisce 'cani affamati' ci ha pensato  Ciro Immobile, uno che è scivolato su un rigore, ma che è il bomber dei bomber degli ultimi cinque anni in Italia. Che in risposta alle ironie social dopo l'eliminazione della squadra biancoceleste e per il rigore che ha sbagliato, ha replicato con una storia su Instagram: "Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani, credendo di aver vinto.  Ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani. Forza Lazio", il post pubblicato dall'attaccante che tanto ricorda Chinaglia per fisico e tecnica e che per fortuna si è limitato a rispondere a tono senza andare a citofonare qua e là.

Ma ciò che preoccupa maggiormente sono invero altre questioni. Se in principio furono i venditori di aspirapolvere a terrorizzare gli inquilini delle case con  arrivi improvvisi  e invadenti, poi l'evoluzione della specie portò le sventure annunciate dai Testimoni i di Geova. Alla risposta "mo me lo segno" qualcuno ha desistito, altri continuano imperterriti e impertinenti, anche se ci si definisce simpatizzanti dalla Sampdoria.

Quindi vennero i venditori di contratti incredibili di telefonia/energia/luce e quant'altro. Peccato che sono truffatori complici di altri truffatori almeno nove volte su dieci se vogliamo essere generosi. Attenzione a loro più che a Lotito che citofonò ad alcuni tifosi ( i pochi che un paio di stagioni fa sottoscrissero l'abbinamento in piena contestazione verso la sua politica) portando un giocatore e una maglia agli ignari abbonati, che dopo il posto in prima fila RAI si sono ritrovati tutti d'un colpo (a ora di cena naturalmente) a dover rinunciare all'agognata pasta alla puttanesca per fare gli onori (e gli oneri) di casa al Presidente. Gesto comunque divertente, c'è molto di peggio.

Perché venendo ad oggi  si aggirano per le strade arzille vecchiette orfane del loro figlio vittima di un male che non si cura con l'ipocrisia (e su questo non banalizziamo, anzi c'è la massima serietà), ma che porta con  sé una pistola in borsa (leggere qui per credere) e accompagna il nostro politico a citofonare (chissà perché sempre a ore impensabili, come i testimoni di Genoa, pardon Geova). Il quale, forse dopo un giro di Mojito, chiede al cittadino indicato se spaccia. Ok fermiamoci qui perché poi la storia non sappiamo dire se sia surreale, comica o tragica.

Fatto sta che la questione è diventata oltre che un caso internazionale, anche un modo per rivendicare sui soliti social i pensieri più cattivi che ognuno porta dentro di sé, ma che la ragione dovrebbe archiviare nei recessi ombrosi dell'anima, o se proprio non ci si riesce c'è lo Xanax ad aiutare a farlo.

Ma non finisce qui. In questi giorni a suonare un campanello (questa volta mediatico, ma per qualcuno indigesto) ci ha pensato Sinisa Mihajlovic. Che ha avuto il coraggio (o la superficialità oppure anche solo l'onestà oppure qualcos'altro anche qui fate voi) che ha voluto sostenere proprio il politico citofonaro scatenando come racconta il Corriere insulti ancora più odiosi del solito, perché oltre alle consuete accuse di fascismo, non risparmiano riferimenti alla sua condizione. «Ci sono cose che non si guariscono nemmeno nei nostri ospedali». «A volte uno le disgrazie se le merita». La cosiddetta «Bestia» e i media vicini alla Lega rilanciano le contumelie, provenienti anche da siti o account che si definiscono satirici. E invece di vincere la giornata per 1-0, Salvini ottiene così un cappotto, almeno a livello mediatico col quale magari copritrici per dare la prossima sera a citofonare ad altri cittadini.

Per cui a Udine non siate sereni, per citare un altro politico famigerato, perché visto che si fatica a piazzare Teodorczyk a 10 milioni, ma con Gotti che non sa come usarlo se non come magazziniere (cosa che avrebbe sollevato le ire sindacali di categoria), aspettiamoci che prima o poi (ovviamente a ora di cena) l'attaccante spacciato per il nuovo Lewandowski si presenti a casa vostra proponendovi qualche offerta imperdibile, tipo assistere a Udinese - Spal a un prezzo incredibile se riuscite a convincere almeno cinque persone a venire con voi (le catene do Sant'Antonio sono un altro spauracchio moderno che tanto per cambiare pure questo dilaga sui social).

Diffidate dunque: il postino (purtroppo è vero) suona sempre due volte, ma di solito lo fa il primo pomeriggio in pieno riposino post spaghettata. Ma qualcun altro suona una volta e potrebbe essere molto peggio. A meno che il postino non abbia la raccomandata delle agenzie delle entrate da consegnarvi. E consolatevi, se volete, riguardando Paolantoni in Maidiregol quando suonava solo per chiedere  se c'è Gigi. Altri tempi, altro stile.

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