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Siamo l’esercito di Balic. Quelli che lo vogliono in campo

Una volta c'era l'esercito del surf, ora c'è l'esercito del selfie. A Udine c'è l'esercito di Balic

Paolo Minotti

E' sparito dai radar nuovamente. Le quotazioni di Andrija Balic sono andate di nuovo a picco, zero minuti in coppa Italia, zero minuti in campionato. Addirittura un colloquio in disparte con il mister al Bruseschi aveva fatto presagire ad una possibile cessione.

Molti si chiedono com'è possibile che dopo l'esordio e le buone prestazioni nel finale del campionato scorso sia stato accantonato così bruscamente risvegliando nei sostenitori del centrocampista croato il disappunto ed il rifiuto alla scelta dell'allenatore di lasciarlo fuori.

Troppo leggerino, troppo inesperto, poco incline alla lotta il probabile giudizio di Delneri sul ragazzo. Da qui il ritorno ad accomodarsi in panchina, scendendo addirittura nella graduatoria dei cambi, con il Frosinone c'era la possibilità di effettuarne ancora uno ma si è preferito fermarsi a due, di cui uno era Bajic appena arrivato a Udine, con il Chievo invece ne sono stati fatti tre ma in questo caso è stato l'ultimo arrivato Behrami a passargli davanti.

Eppure una delle affermazioni di Delneri a conclusione dell'ultimo campionato è stata Questo ultimo periodo ci ha fatto vedere cosa dovremo fare in futuro e scoperto Balic, che ha qualità importanti. E’ uno di quelli che mi è piaciuto di più. Ha avuto personalità. Una bella scoperta. Diamogli possibilità di crescere ancora”.

E allora perché non lo fa giocare? Siamo in tanti che se lo domandano, siamo in tanti che credono in questo ragazzo, che lo appoggiano e lo vogliono in campo. Siamo l'esercito di Balic.

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