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Udinese, aiutati che il ciel t’aiuta (forse)

Ora Cagliari, Lecce e Sassuolo. si diceva che per salvarsi serve girare l'andata almeno a venti punti. L'Udinese rischia, ma potrebbe anche farcela in fondo. Sapendo che sul suo pubblico ci sarà, la critica terrà d'occhio come deve fare tutto, e...

Redazione

L'Inter s'incazza e annulla la conferenza stampa tradizionale pre partita per una lettera di un tifoso pubblicata sul Corriere dello Sport e per la risposta di ItaloCucci, che di giornalismo ha da insegnarne. Uno schiaffo per il permaloso club nerazzurro e per il suo allenatore, lo scapigliato lombardo dei nostri tempi, Conte, che come l'omonimo premier italico cerca di tenere assieme una squadra che come spesso accade appare con più di qualche dissidio. Meglio far cadere tutto all'esterno a quanto pare.

Partiamo da Milano e arriviamo a Udine con  la squadra bianconera che si dimentica di giocare con la Juve fino a prendere tre gol nei primi 45 minuti con zero tiri verso Buffon in questo lasso di tempo. Poi, quando la Juve allenta ovviamente la presa, la squadra di Gotti tenta di tirare fuori quel poco di orgoglio che ha, ma dimostra la sua pochezza offensiva riuscendo a segnare il gol della bandierina solo grazie  a Pussetto, che tanto vedrà il campo col binocolo causa mercato fatto un po' in maniera fantasiosa. A differenza dei colleghi nerazzurri ,sia il mite Gotti sia  Marino però non invocano silenzi stampa (che sarebbero pure utili per non cadere in ulteriori frasi senza oggettivo valore), ma chiedono ai tifosi friulani di stringersi attorno alla squadra, anzi l'allenatore in pectore chiama in causa pure la troppa pressione che cade sui poveri giocatori. Che a Udine ha dei millibar pari a quelli che ci sono sul Sahara. Sia chiaro: da tempo sosteniamo che se la squadra è scarsa non è colpa né di allenatori né di direttori sportivi o come si chiamano oggi di area tecnica. Come già detto, questi spesso diventano capri espiatori, che devono dire e fare quello che in una azienda si chiede: proteggerla.

Ma forse qualcuno dimentica che Udine non ha mai alzato la voce e se l'ha fatto è stato sempre in modo composto: sia a livello di critica (dove dopo la Juve un portale web addirittura promuoveva a pieni voti i giocatori, sic!), sia soprattutto a livello di pubblico che da anni subisce campionati a dir poco inguardabili nonostante i proclami societari, ma che sostiene sempre i colori. A questo punto viene in mente Tudor, esonerato per un Gotti che sarà pure galantuomo ma rimane l'eterno indeciso e soprattutto non ha portato miglioramento di sorta. Il croato aveva messo in allerta tutti in tempi non sospetti: non chiedetemi nulla, questa squadra si deve solo salvare, nulla di più. Senza contare che in estate aveva chiesto di avere terzini per poter tentare la difesa a quattro. Poi sappiamo tutti com'è andata. Si dice che la squadra non lo seguiva, come lo si diceva per i suoi predecessori.

Ora chiedere però aiuto ai tifosi appare quasi irriverente. Forse si dovrebbe chiedere un aiuto maggiore a chi sta lassù, proponendo la prossima volta una Messa a Lourdes piuttosto che a Castelmonte, tanto per andare sul sicuro. Raccontiamo un aneddoto: un grande parroco, uno di quelli che servirebbero in tutte le parrocchie, è di Milano ma per origini tifa (e lo fa davvero) Udinese tanto da andare a Gerusalemme con la maglia "daremo l'anima". Ok, ironia a parte anche domenica ci scrive che è nella Città Santa per pregare per il Natale, ma visto che c'è...Gli suggeriamo di portare la supplica anche ad Allah, Jahve e magari anche Buddha per la piccola comunità che vive in Israele. Hai visto mai.

Purtroppo nemmeno il Cielo può aiutare questa Udinese. Anzi l'ha fatto per anni, un lustro almeno, portando in serie A squadre materasso che garantivano una sorta di assicurazione sulla vita per la squadra dei Pozzo, che alla fine non hanno nemmeno mai nascosto che "siamo solo l'Udinese", per cui l'obiettivo dev'essere quello della salvezza. E va pure bene, se fosse ambito con logica.

L'aiuto dei tifosi ci sarà, come sempre. Anche se pure Giobbe, per rimanere sul tema, prima o poi perderebbe la pazienza. Senza strillare, ma criticando perché senza la giusta pressione questa squadra rischia di adagiarsi su pretestuose dolcezze. Non avere il coraggio di capire i propri limiti è il primo passo verso il baratro e non accettare la critica è il passo successivo. Proteggere ad oltranza errori mascherandoli per altro è fare come con lo sporco gettato sotto il tappeto. Ma prima o poi tutto emerge.

Ora Cagliari, Lecce e Sassuolo. Si diceva che per salvarsi serve girare l'andata almeno a venti punti. L'Udinese rischia, ma potrebbe anche farcela in fondo. Ma serve chiarezza: dalla scelta definitiva dell'allenatore fino alla proprietà (che è silente come al solito) e al mercato che verrà e che deve prevedere cessioni più che acquisto. Altrimenti saranno guai, e che il ciel vi aiuti.

 

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