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Udinese, capitano o mio capitano?

Lasagna era la scelta logica anche perché come qualità è forse il giocatore migliore. Tanti difendono De Paul in società (chiaro, è da viene dire a peso d'oro), ma pochi si ricordano evidentemente che l'unico ad arrivare in doppia cifra negli...

Redazione

Da quando Di Natale ha abdicato, con una società che è sembrata quasi distratta dall'evento che tutti avevano già immaginato devastante per la qualità che sarebbe venuta meno tranne i dirigenti bianconeri che non hanno mai pensato a un sostituto degno, è mancato anche un Capitano.

Di Natale, assieme ai senatori Pinzi, Domizzi, Pasquale, aveva un ruolo decisivo in campo, ma anche fuori tenendo i rapporti con allenatori, staffe e società. Insomma un punto di riferimento per tutti. Del resto il capitano è scelto dallo spogliatoio e al di là di infortuni o squalifiche è sempre lui in campo a vestire quella fascia che oggi a Udine sembra sventolare di qua e di la come una banderuola al vento. Oggi Lasagna, domani De Paul, poi magari Samir e chi sa chi potrà ancora diventare il referente in campo.

Lasagna era la scelta logica anche perché come qualità è forse il giocatore migliore. Tanti difendono De Paul in società (chiaro, è da viene dire a peso d'oro), ma pochi si ricordano evidentemente che l'unico ad arrivare in doppia cifra negli ultimi anni è stato proprio l'ex Carpi nonostante infortuni e problemi fisici l'abbiano debilitato per qualche partita. Oggi passa da capitano a caporale se non a riservista senza nemmeno capire il perché: o meglio il perché è facile, serve far giocare tutti quegli attaccanti sovrannumero che infestano la rosa e come detto anche da mister Gotti sono tutti sulla stessa linea qualitativa. Lasagna forse a parte.

Il problema dell'Udinese non è solo questo ovviamente, ma lo è.  L’anno scorso Valon Behrami ha rivestito il ruolo che ha fatto fatica a ricoprire. Prima ecco Danilo, che dopo la gara con la Roma di quattro anni fa non è stato di certo il più amato dai tifosi e molti sapevano che avrebbe voluto andarsene, quindi una fascia a dir poco sbrindellata. Poi appunto  Kevin Lasagna, Rodrigo De Paul, Samir e Willlam Troost-Ekong, ultimo mistero su questo ruolo.

Contro il Napoli in una gara che potrebbe essere importantissima per morale e classifica, l'Udinese deve fare due scelte: una  sul tecnico (Gotti non può essere pro tempore solo perché non c'è di meglio o nessun o accetta certe proposte), una sul capitano che deve avere responsabilità  non solo pro tempore pure lui. Si scelga una coppia gol definitiva con buona pace per gli altri, ma per farlo serve l'appoggio pieno della proprietà: ci sarà? Possiamo dubitare?

Aurelio De Laurentiis e Pozzo  hanno ordinato il ritiro.  Situazioni che renderanno la sfida di sabato ancora più intensa. Siamo solo a dicembre, anche se l'Udinese viaggia a un punto a partita (media salvezza), il precipizio sembra sempre vicino. Mancano troppe componenti per stare tranquilli e i ritiri sembrano panacee da offrire ai tifosi più che dare scosse che nemmeno i cambi tecnici sono riusciti a dare (ovviamente). Il Napoli è più o meno nella stessa situazione. fallire la Champions sarebbe un disastro economico. L'Udinese dopo avrà la Juve e altre gare non facili. E' tempo di scelte a partire da un Capitano che sappia il fatto suo e abbia il carisma per fare da allenatore in campo. Puntiamo sempre su Lasagna, ma ben sapendo che potrebbe non bastare, specie se poi mancano i gol, si fanno errori superficiali, la formazione e appare sempre la stessa a prescindere dai tecnici, l'individualismo appare impossibile da estirpare e c'è chi mette becco su tutto. Amen.

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