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Udinese, ora dimostra di che pasta sei fatta

Fiorentina, Torino, Atalanta e Roma per capire meglio la classifica e di che pasta è fatta questa Udinese dopo la bella vittoria col Bologna. E ora Tudor deve fare delle scelte nette...

Monica Valendino

Calma e gesso: bene la vittoria sul Bologna, bene l'idea di Tudor di invertire le fasce, bene che si stia ritrovando una punta di peso (Okaka) e una dinamica (Nestorovski). Bene l'aggressività e l'attenzione. Ma l'Udinese deve calarsi nella parte di squadra che deve arrivare alla salvezza. Come direbbe Antonio Conte ai suoi anche dopo una vittoria "non avete fatto un cazzo, rendetevene conto", urlandoglielo nelle orecchie al posto di pacche sulle spalle inutili e, forse, anche dannose. Una squadra deve sempre capire che deve sempre migliorare, che non ha fatto nulla e che la classifica è effimera.

Su questo ultimo punto siamo chiari da tempo. Fino alla decima giornata circa, ma forse anche fino a un terzo di torneo basta una vittoria per esaltarsi e guardare in alto, basta una sconfitta per ritrovarsi di nuovo nelle retrovie. Serve calma, le statistiche adesso contano poco, anche se è vero che l'Udinese su alcuni punti deve migliorare e su questo i tre punti col Bologna (meritati) non bastano: serve più concretezza, serve maggiore dinamicità davanti, serve tenere il pallino del gioco per più tempo, serve non andare in apnea nel finale quando l'avversario necessariamente si getta in avanti. Serve anche più calma: i cartellini presi da Samir e Okaka erano evitabili e alla lunga anche questi particolari pesano.

Insomma c'è da lavorare, ora c'è la Fiorentina ostacolo duro ma che se affrontato per le corna con la giusta determinazione non è impossibile (diamine, lo è davvero qualcosa nel calcio?). Però la qualità dei Viola è indiscutibile così come un'idea di gioco che sta prendendo piede. Sarà battaglia, ma sarà la prima di quattro esami che daranno maggiori risposte su questa Udinese che non può vincere solo quando è sotto pressione.

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Ma anche qui attenzione: il lavoro di Tudor dovrà essere anche e soprattutto psicologico perché tenere fuori altri non sarà facile. Rientrerà De Paul (per cui l'ex Palermo sembra destinato a tornare tra i ranghi), c'è Lasagna, il capitano, che non può essere lasciato fuori per scelta tecnica all'infinito. Un po' di turnover fa bene, ma dev'essere razionale e giustificato e in avanti i troppi doppioni rischiano di creare qualche problema anche se va detto che poi sono i risultati a dare ragione a un allenatore. quando si vince tutti zitti, se si perde tutti a piangere magari dal proprio agente.

Per ora va bene così quindi, ma sempre in testa che questo campionato appare più equilibrato rispetto agli scorsi (a parte le tre di testa). La Spal soffre, il Genoa pensa all'ennesima rivoluzione in panchina, la Samp soffre per le vicende societarie, il Lecce sembra ancora una squadra tanto agonismo ma poca qualità, il Verona lotta ma le manca qualcosa soprattutto davanti. In questo lotto verranno fuori le contendenti per non soffrire, per ora non ci mettiamo l'Udinese ma deve risolvere i suoi problemi se non vuole esserne annoverata con la consapevolezza che di squadre materasso non ce ne sono. Tutte per un motivo o l'altro potrebbero riprendersi, per questo ora che il calendario si fa duro ( Fiorentina, Torino, Atalanta, Roma) serve far vedere di che pasta è fatta questa Udinese.

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