rubriche editoriali 2

Un giorno all’improvviso

Ci son cose che nascono all'improvviso come l'amore dei tifosi per la propria squadra, che va oltre ogni limite

Paolo Minotti

“ Un giorno all'improvviso, mi innamorai di te, il cuore mi batteva, non chiedermi perchè...... “

Chi è veramente malato di calcio, immagino che nemmeno alla propria ragazza o ragazzo potrebbe recitare queste parole con la stessa passione che ci mette per la propria squadra del cuore.

Una dichiarazione d'amore senza precedenti, inventata dai tifosi de L'Aquila mi dicono, riadattata un po da tutte le tifoserie, che dimostra quanto viscerale possa essere il legame tifoso-squadra, che ti porta a pensarla tutti i giorni, parlarne tutti i giorni, e qualora non sia possibile vederla tutti i giorni ma solo la domenica, leggerne notizie al riguardo almeno tutti i giorni.

Un vero amore a tutti gli effetti, in alcuni casi alla pari di mogli, fidanzate, mariti e figli, nei casi clinici più disperati al di sopra.

Solo  pochi moderati riescono a metterlo al di sotto, ma non di un gradino come riuscirebbe solo ai più freddi e distaccati, ma qualcosa di più simile ad uno scivolo di marciapiede.

Sta di fatto che anche allo Stadio Friuli, nome che mi piacerebbe vedere a caratteri cubitali  all'esterno delle curve, è diventato un tormentone, in grado di coinvolgere tutti i tifosi bianconeri grazie alla fondamentale spinta dei ragazzi della nord.

Perché son cose che nascono così, all'improvviso appunto, che piacciono fin da subito, come un colpo di fulmine.

Come quel 4-3-3 visto domenica contro il Verona, nato all'improvviso, con poco tempo per provarlo, che è piaciuto subito, ma soprattutto ha funzionato subito, e che va riproposto assolutamente fin dalla prossima sfida contro il Frosinone.

Perché in caso di vittoria potrebbe dire salvezza garantita.

In fin dei conti è meglio “ un giorno all'improvviso “ rimanere in serie A che “ io credo risorgerò “ dalla serie B.

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