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Dalla Spagna clamorosa sentenza: il calcetto fa parte dell’orario di lavoro

Dalla Spagna arriva una clamorosa sentenza: Andare a giocare a calcetto con i colleghi e con i propri clienti diventa parte a tutti gli effetti dell’orario di lavoro

Redazione

Dalla Spagna arriva una clamorosa sentenza: Andare a giocare a calcetto con i colleghi e con i propri clienti diventa parte a tutti gli effetti dell’orario di lavoro. La sentenza è stata emessa dalla sezione di Vigo, Galizia, del Tribunale Supremo spagnolo a seguito del caso sollevato dai sindacati dell’Altadis, società leader nella produzione di tabacco che da anni organizzano un torneo di calcetto con i tabaccai della zona, i loro primi clienti. La questione è talmente seria che nel contratto di lavoro firmato da Altadis e sindacati si era già stabilito che la partecipazione al torneo fosse sì su base volontaria, ma chi gioca avesse poi diritto a recuperare il tempo “investito” nel calcetto con ore libere o giorni di ponte. I sindacati però volevano di più, e l’hanno ottenuto. Considerando le partite come “attività sociale da svolgere in comunione con i clienti”, si chiedeva che il calcetto fosse considerato come orario d’ufficio vero e proprio e che quindi richiedesse 12 ore di riposo dal fischio finale e che qualsiasi problema fisico occorso nel tragitto per e dal campo e durante le partite fosse considerato incidente sul lavoro. I due gradi di giudizio, Audiencia Nacional e Tribunal Supremo, hanno dato ragione al sindacato considerando che avendo l’azienda già inserito nel contratto firmato il torneo nell’ambito dell’orario di lavoro debba essere considerato tale a tutti gli effetti.

 

FONTE gazzetta.it

 

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