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Pordenone: segnali confortanti. In Lega Pro è bufera

Il Pordenone guarda con rinnovato ottimismo al futuro dopo l’impresa di Padova. Era una partita che non contava ai fini della qualificazione, ma la squadra di tedino ha risposto presente, denotando carattere, ma soprattutto le individualità...

Monica Valendino

Il Pordenone guarda con rinnovato ottimismo al futuro dopo l'impresa di Padova. Era una partita che non contava ai fini della qualificazione, ma la squadra di tedino ha risposto presente, denotando carattere, ma soprattutto le individualità che ci si attendeva di vedere:  Tomei, Cattaneo, Mandorlini, ma anche Pasa, Baruzzini hanno lanciato segnali confortanti.

La condizione migliora, le gambe iniziano a girare, è inevitabile. Intanto si guarda alla Lega Pro e alle polemiche che stanno attorno. "Per noi la Lega Pro è un campionato a 54 squadre, salvo decisioni che non competono alla Figc". Lo ha chiarito il presidente della Figc Carlo Tavecchio al termine del Consiglio federale a Expo, notando che l'obiettivo "è mettere in campo allenatori e giocatori pagati, il fisco pagato e club in grado di fare i campionati evitando di trovarci in condizioni particolari".

"Se al primo segno di riduzione ci mettiamo a fare opposizioni - si è domandato Tavecchio - come faremo a fare la riforma da 20 a 18 in Serie A, da 22 a 20 in Serie B, quando gli interessi della Serie A sono mille volte superiori a quelli della Lega Pro?".

''Nel Consiglio federale di oggi abbiamo preso atto delle attuali 54 squadre iscritte alla Lega Pro e abbiamo ribadito che il format del campionato rimane a 60" ha risposto Damiano Tommasi, presidente dell'AIC.

Giovedì, intanto,  alle 18 ad Arzene, il Pordenone giocherà un’amichevole con l’Usvas.

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