Il libro di D. Damele commuove anche Di Natale

“Ho saputo da Andrea Carnevale che Daniele Damele aveva scritto un libro che ho voluto ricevere per capire di più sull’elaborazione del lutto in quanto se Carnevale e Damele hanno perso le sorelle io ho perso presto i genitori, recentemente mio padre, e so quanto si soffre e mi rendo conto di quanto sia importante riflettere su cosa ci accade in vita e sui veri valori della stessa. Mi congratulo e ringrazio Damele per quanto ha saputo fare”: queste le parole proferite dal capitano dell’Udinese calcio, Antonio Di Natale, all’atto della richiesta della dedica sul libro “Comunico ergo sei viva”, ottava fatica del giornalista e scrittore Damele, dedicata alla sorella Susanna. Il libro viene pubblicato a un anno dalla prematura scomparsa di Susanna Damele a causa di un tumore contro il quale ha combattuto per diciassette anni. Damele continua a scrivere sul profilo facebook di Susanna, come quando era in vita, per continuare quel dialogo con la sorella, quasi a voler esorcizzare la sofferenza e il dolore che ogni giorno si prova quando il destino si porta via i nostri cari. Da qui il libro, edito da Minerva, che raccoglie alcuni significativi post e, successivamente, un’analisi sul rapporto con i social network, altro tema caro all’autore. La prefazione del saggio è a cura di padre Claudio Pighin, missionario pordenonese, mentre la postfazione è di don Fortunato di Noto, prete siciliano antipedofilia in rete, entrambi sacerdoti con cui l’autore ha condiviso delle significative esperienze di vita sia dal punto di vista del volontariato sociale sia da quello professionale. “È certamente un saggio da leggere – ha detto il dirigente dell’Udinese Carnevale presente alla consegna del libro al bomber dell’Udinese - che commuove e invita alla riflessione in un’epoca in cui la comunicazione corre veloce, specie on line”. Damele ha, infine, elogiato Totò Di Natale che dedica i suoi gol ai genitori mandando baci in Cielo: “l’augurio è che possa continuare a farlo ripetutamente perché lo merita sia come uomo sia come calciatore”.