udinese

Banco di prova

L'Udinese deve mostrare miglioramenti a Milano al di là del risultato: ovvero una squadra che non aspetti solo le sorti dell'avversario.

Monica Valendino

Dopo l'esordio a dir poco incolore di Roma, dopo la vittoria sofferta con l'Empoli, dopo il cambio modulo e la chiusura del mercato con l'arrivo di Kums per il centrocampo, da ora si vedrà davvero la nuova Udinese.

E' presto per dire di essere ottimisti, qualche segnale confortante è arrivato, ma la strada da fare è ancora tanta e le illusioni sono facili compagne da queste parti. A San Siro, domenica, contro il Milan sarà il primo vero banco di prova. L'estate con il suo carico di false indicazioni è praticamente terminata, per cui al di là del risultato ora serve iniziare a vedere davvero qualcosa di nuovo in prospettiva.

Non sarà una eventuale sconfitta a far dare un giudizio, ma la prestazione: da questa nuova Udinese ci si attende di capire se il rientro di Thereau porterà più sostanza davanti, se il doppio trequartista è un lusso o un valore, se Kums davvero saprà prendere per mano la squadra, se la difesa reggerà anche al primo colpo di vento, ma soprattutto se si inizierà a vedere un'identità di gioco, ovvero una squadra che non aspetti solo le sorti dell'avversario.

Ecco, dopo mesi di parole ora si deve iniziare se non altro a intravedere tutto questo. Iachini dice bene di non avere la bacchetta magica e l'eredità che ha raccolto è stata pesante. Ma dopo tante settimane a provare e riprovare schemi con la difesa a tre (davvero improponibile senza fasce adeguate) ora c'è curiosità di capire come questi giorni abbiano migliorato l'assetto di una macchina che rischia spesso la derapata in curva.

Di certo non aiuta avere 12 nazionali sparsi per il mondo, ma del resto e non si punta sugli italiani sarà sempre un aspetto con cui convivere. Inutile trovare recriminazioni. E proprio il fatto di avere anche a Milano probabilmente 11 stranieri in campo sarà uno degli altri motivi della gara. A parole è fin troppo facile parlare di gruppo compatto, di splendidi amici e via dicendo. in campo si sa quanto il calcio sia sì una lingua universale, ma che necessita di una grammatica comune. Per ora all'Udinese non c'è, serve iniziare a intravedere anche questo.

tutte le notizie di

Potresti esserti perso