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Fabrizio Corsi è amareggiato dopo la gara con la Roma. Ovvio che sia così. A MondoUdinese un piccolo sfogo "Speriamo perda l'Udinese (ride, ovviamente, ndr)! Sono amareggiato per gli arbitraggi, i miei colleghi sbraitano, noi stiamo zitti, abbiamo imparato che l'unica cosa è stare zitti altrimenti si fa peggio. La Coppa non ci interessa, ma il campionato è fondamentale e domenica sarà importantissima".
Corsi è comunque lucido nell'analisi del momento della sua squadra: "Sarà comunque dura contro i bianconeri, una partita difficile, noi soffriamo le squadre che si difendono. Con chi se la gioca noi diamo il meglio, in Serie B abbiamo sofferto di più il nostro modo di giocare. Per cui sarà una partita dura per questo motivo, noi continueremo a giocare alla stessa maniera come facciamo da tre anni, i punti sono pochini per quello che si è visto in campo. Siamo preoccupati per la classifica, non concretizziamo quello che creiamo, i più esperti sono un po' in appannamento, dietro ci sono giocatori interessanti che mi ricordano Totò o Tavano"
Il problema è che l'Empoli concretizza poco: "Totò aveva una timidezza che ha vinto a 26 anni, Pucciarelli mi ricorda un po' lui. Ci sono sono gli avversari in campo e oggi troviamo sempre difficoltà a concretizzare tutto il gioco che sta facendo".
Sulla gara è chiaro, quindi: "Noi stiamo bene, ma dobbiamo realizzare, l'Udinese si chiuderà, vedremo"
Discorso Di Natale, il grande ex che oggi sembra deluso. "L'anno scorso l'entusiasmo gli è tornato nell'ultimo periodo perché è tornato a segnare, ora è preoccupato per la squadra, non riesce a dare quel che vuole. Purtroppo è anche vero che se non segna per 5 volte magari lo fischiano. L'anno scorso a novembre lo fischiavano, oggi lo inneggiano, il calcio è questo: mi sembra che da napoletano è molto 'vivo', vive tutto intensamente, probabilmente oggi vive un momento particolare perché sente il momento"
Si conclude con il momento del calcio italiano: "Non ci sono più allenatori che rischiano i giovani, i dirigenti continuano a prendere stranieri, poi ne viene al massimo fuori uno. Magari a Udine esce dopo tre anni, ma a Udine sono bravi, non dappertutto è così. La Fiorentina ha due giocatori che gli arrivano dal vivaio (Bernardeschi e Babacar), però però l'anno prossimo dovrà prendere altri dal vivaio e vedremo che succederà. LA Juventus su quindici che giocano ne ha sette di italiani. E' il senso di appartenenza che ti rende vincete e questo non ce l'hanno tutti, anzi"
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