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Esame fallito, meglio accantonare i sogni

L'Udinese al Tardini era chiamata al salto di qualità: non è arrivato. E all'orizzonte c'è un'Inter rabbiosa

Redazione

Esame di maturità fallito. Quando ha la possibilità di alzare l'asticella, questa Udinese, inevitabilmente, stecca. La sfida del Tardini non si preannunciava facile, nonostante il Parma fosse privo di alcune pedine importanti; ma, se si vuole salire di un gradino, le prove complesse bisogna superarle.

Cosa che non è riuscita alla squadra di Gotti. La seconda sconfitta esterna consecutiva fa male soprattutto al morale, visto che - fortunatamente - quelle dietro non corrono e la classifica, per il momento, rimane moderatamente tranquilla. All'orizzonte, però, c'è l'Inter, che si presenterà al Friuli inviperita per l'ennesimo pareggio.

Che fare, dunque? In Emilia si è assistito al festiva dell'errore. Dietro e davanti: la papera di Musso, molto spesso il migliore in campo, la dice lunga sul pomeriggio ombroso vissuto dai friulani. In attacco, poi, si è sprecato oltre l'immaginabile.

L'Udinese, per certi versi, sembra vittima di sé stessa, protesa in un universo di vorrei ma non posso (o meglio, non do tutto per potere) che rappresenta un limbo labirintico. Soprattutto per i tifosi.

Siamo a gennaio, appare chiaro che l'obiettivo non può che essere la salvezza: prima si raggiungerà la fatidica soglia dei 40 punti, meglio sarà. Dispiace, però. Perché questa Udinese, a nostro avviso, non è priva di qualità; è altrettanto vero che molto le manca. Quel che basta per far sì che per un anno ancora i sogni debbano essere accantonati.

Massimo Pighin

 

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