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Ex Udinese, Velezquez: “Spero di avere altre esperienze in Italia. Deulofeu? A Udine piò tornare ad alti livelli”

L'ex allenatore dell'Udinese, Julio Velazquez ha parlato della sua esperienza in Friuli

Redazione

L'ex tecnico dell'Udinese, Julio Velazquez ha parlato della sua esperienza in Friuli. Lo spagnolo ha guidato i bianconeri nella stagione 2018, per 12 gare prima di essere esonerato. Queste le sue parole ai microfoni di TMW:

Ricordi della sua esperienza all'Udinese?

"È stata bellissima, corta ma molto buona perché ho avuto un rapporto eccezionale con i tifosi e la società. Abbiamo avuto la sfortuna di trovarci un calendario difficilissimo e poco tempo per fare il nostro lavoro. Mi spiace perché se prendi un allenatore da fuori devi lasciargli tempo. Inoltre siamo sempre stati in zona salvezza".

La differenza tra calcio italiano e spagnolo ha influito sulla sua avventura in Italia?

"Sinceramente no. Parliamo di un mondo e un calcio globalizzato e non credo si debba parlare di allenatore spagnolo, portoghese, coreano. Personalmente sono contento di come io e il mio staff ci siamo adattati al contesto italiano. Ma serviva più tempo".

La sua esperienza in Italia è chiusa?

"Tutt'altro. Spero di averne altre e ho avuto peraltro contatti, così come ne ho avuti in Spagna e Portogallo. Ho preferito aspettare, anche perché col virus la situazione si è complicata. Ora però ho voglia di tornare a lavorare".

Esperienza in Portogallo

"Esperienza bella. Ho allenato due anni a Belenenses, poi a Setubal. È andato tutto bene e abbiamo fatto un calcio bello prendendo calciatori giovani e portandoli nel massimo campionato".

Ha iniziato ad allenare a 15 anni. Caso raro di un allenatore che ha iniziato non facendo il calciatore

"Da sempre mi ha incuriosito il lavoro tattico, a 12 anni volevo essere già allenatore. Giocavo e allenavo, fino a 20 anni quando gestivo giocatori della mia età. Poi ho deciso di allenare al 100%. Sono contento perché ho attraversato tutti i livelli del calcio, dai bambini al massimo campionato spagnolo, italiano e portoghese".

Quanto è difficile per un allenatore giovane avere credibilità dentro lo spogliatoio?

"Mai avuto problemi. Ho ricevuto molto rispetto dai calciatori, perché l'allenatore a prescindere dall'età deve avere umiltà, empatia, passione e cultura del lavoro. Posso persino dire che un giocatore più è di alto livello, più è rispettoso. E non credo che esser stato calciatore professionista sia una discriminante decisiva per essere un allenatore di successo".

Udinese-Milan, partita senza storia?

"Non sottovalutiamo l'Udinese che quest'anno preso giocatori di qualità come Deulofeu e Pereyra. Tenendo De Paul, Musso ma anche altri giocatori importanti. Mi aspetto una partita bella".

Deulofeu a Udine, se lo aspettava?

"Mi ha sorpreso, ma penso che sia una bella scelta. È un calciatore diverso, con grande qualità ma ha bisogno di fiducia per rendere al massimo. E a Udine può tornare ad alti livelli".

De Paul ha fatto la scelta giusta restando a Udine?

"Quando siamo arrivati a Udine la situazione era difficile, abbiamo preso un calciatore fortissimo, una persona bravissima e abbiamo parlato tante volte in pre-campionato. È rimasto a Udine e ha fatto una stagione davvero bella, conquistandosi la Seleccion argentina. Lui è una persona brava, giocatore top. Per me lui può giocare nelle migliori squadre. Ma l'Udinese fa benissimo a tenerlo perché avere Rodrigo dà una qualità extra alla squadra".

Anche Musso è rimasto, non sarebbe stato meglio cambiare aria?

"Stesso discorso, è una persona straordinaria, un portiere di livello eccelso che potrebbe difendere i pali di una squadra di vertice".

Il Milan ha pescato due spagnoli come Brahim Diaz e Diogo Dalot. Si aspettava da parte loro un ambientamento così veloce?

"Sono sorpreso da come sta rendendo la squadra e devo fare i complimenti al Milan per aver dato fiducia a Pioli. Ha ereditato una situazione non facile, ha fatto benissimo ponendo le basi del progetto e quest'anno sta facendo persino meglio. Questo Milan è una squadra che ha qualità, energia, entusiasmo e poi giocare al fianco di Zlatan Ibrahimovic aiuta a crescere. Sono felice per Pioli, si merita tutto questo".

Jamon o San Daniele per uno spagnolo che ha vissuto a Udine?

"Buonissimi tutti e due. Devo dire che l'esperienza italiana anche a livello culinario meritava e spero possa ripresentarsi".

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