La sconfitta di ieri dell'Udinese contro l'Atalanta lascia l'amaro in bocca in casa friulana. Una prova convincente che però non è bastata ad evitare il ko. L'atteggiamento giusto c'è stato, ma i bianconeri sono caduti sotto i colpi degli ex, Zapata e Muriel, ma hanno risposto colpo su colpo con un ispirato Lasagna, autore di una doppietta. La Gazzetta dello Sport analizza così la sconfitta per 3-2 contro la squadra di Gasperini: "Il gioco fluisce come sempre, ma le distanze non sono le solite. Soprattutto la protezione della difesa nelle ripartenze è il punto debole. Caldara e Djimsiti soffono se attaccati in velocità, in mezzo Pasalic non garantisce filtro, gli esterni sono meno arrembanti del normale. Situazione migliore l’Udinese non poteva aspettarsi. Gotti sa che affrontando a viso aperto l’Atalanta ne prenderebbe sette o giù di lì, come all’andata, e quindi ha studiato un piano ben preciso: chiusura a cinque, Jajalo stopper aggiunto, Fofana e Walace ad aggredire sull'anticipo. Per tentare l’unica offensiva possibile: il lancione per gli attaccanti. Lasagna è l’interprete perfetto: se solo avesse avuto Teodorczyk al fianco invece della sua controfigura, chissà. Proprio su un ripartenza del genere, con innesco di Fofana “alla Gomez”, Lasagna trova l’1-1. Fofana aveva già sfiorato il gol e Lasagna potrebbe raddoppiare: sono due segnali d’allarme che Gasp non può ignorare".
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Gazzetta dello Sport: “Gli ex incantano e condannano l’Udinese”
La Gazzetta dello Sport analizza la sconfitta dell'Udinese contro l'Atalanta
Udinese: "Non era la partita per alimentare la rincorsa alla salvezza, non senza Mandragora e De Paul, ma le indicazioni per Gotti, più dal collettivo che dai singoli, sono rassicuranti. E poi Musso è un signor portiere e il Fofana nella giornata giusta uno che non vorresti trovarti mai davanti".
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