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L’Udinese da i numeri

Monica Valendino

L’Udinese dà i numeri. Quella bianconera è una squadra che passa da una prestazione depressiva che farebbe cambiare canale anche a un cieco, per arrivare a prestazioni tutto cuore che valgono se non altro il biglietto per l’impegno...

L'Udinese dà i numeri. Quella bianconera è una squadra che passa da una prestazione depressiva che farebbe cambiare canale anche a un cieco, per arrivare a prestazioni tutto cuore che valgono se non altro il biglietto per l'impegno profuso. No, il gioco ancora non c'è, ma come sempre detto questo passa attraverso la qualità dei calciatori.

Dice bene Stefano Colantuono, però, quando ricorda a tutti che «questa non è una squadra da Europa, ma nemmeno da Serie B». Insomma, la qualità per emergere c'è e lo si è visto quando, a prescindere dai numeri, l'Udinese ha tirato fuori gli attributi nella ripresa col Milan e in quella col Bologna.

Qui i bianconeri hanno dimostrato che possono giocarsela con (quasi) tutti, anche perché la qualità in Serie  è davvero misera quest'anno (come da previsione). Lo dimostra una classifica che vede i friulani a nove punti dalla capolista a tre dalla zona nobile e a tre da quella rossa. Siamo solo alla sesta giornata, ma il livellamento appare già evidente.

51 sono stati i tiri dei bianconeri totali in questo avvio di stagione per una media di 8,2 a gara, ma solo 23 sono stati indirizzati verso la porta avversaria (3,9 a partita, comunque 1,7 in più della media dell'anno passato). La metà delle reti sono arrivate nei secondi tempi (4 su sei), segno evidente che quando c'è da fare risultato l'Udinese si sveglia. Evidente anche che non entri sempre in campo con il piglio di chi vuole vincere a tutti i costi: l'impressione di una squadra attendista la si è avuta fin dall'esordio con la Juve allo Stadium, ma allora tutto era apparso logico. Il punto è però che l'Udinese si approccio anche nel modo giusto, ma commette errori fatali causati dai singoli (5 gol subiti su 9 causati da questo).

Una nota che stride con l'età media in campo che si è alzata notevolmente (+1,5 anni rispetto all'anno passato) e che dovrebbe garantire proprio quell'esperienza necessaria a evitare certe distrazioni.

Numeri sono anche i moduli: 3-5-2 o 4-3-1-2 poco importa. Col Bologna il secondo schema ha fatto acqua nel primo tempo, mentre il tanto bistrattato primo ha reso al meglio nella ripresa, esattamente vice versa di quanto accaduto col Milan. Significa che Colantuono è stato abile a cambiare in corsa, che la squadra può giocare con entrambi i vestiti, ma anche che non ha trovato una sua identità precisa e che certi giocatori, sia in un modulo sia nell'atro non rendono ancora.

Infine i numeri dei giocatori: i migliori per il sito ufficiale della Lega Calcio sono nell'ordine Ali Adnan, Badu e Zapata. Una scommessa, un 'gregario' e l'attaccante che ancora deve trovare il ritmo partita. Bene per loro, ma si attende notizie dagli altri.

Perché questa Udinese sembra dare i numeri proprio perché è ancora troppo contraddittoria: quando ci saranno più certezze, come dice il tecnico, tutto sarà più facile. Si spera. (Foto Zimbio)