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L’Udinese non tiene botta

Sedicesimo ko in questa stagione e primo per De Canio: l'Udinese paga le assenze, ma anche una forma che è evidentemente non all'altezza senza alcuni interpreti. Così la gara col Chievo di domenica prossima diventa fondamentale in ottica...

Monica Valendino

Ci risiamo: l’Udinese cade di nuovo e a Marassi arriva la sedicesima sconfitta stagionale. La squadra ha tenuto finché ha potuto, ma era chiaro fin dall’inizio della gara che senza Fernandes e Badu un mezzo e senza Felipe dietro, le assenze avrebbero pesato. Genova non porta bene quest’anno ai colori bianconeri e anche De Canio paga dazio laddove due mesi fa crollò Colantuono. Allora Pozzo diede la causa alla preparazione, oggi oltre alle assenze forse ha pesato anche un certo calo mentale forse dovuto alle troppe belle parole spese dopo Sassuolo e soprattutto Napoli.

Così l’inconsistenza dei bianconeri si è scontrata contro la fame di punti dei blucerchiati. La salvezza non sarà pratica complicatissima, ma di certo non è ancora archiviata e questo tipo di gare inducono a pensare che servirà fare i punti necessari prima di arrivare alle ultime due sfide di campionato.

Mancava Fernandes, come detto, e il suo peso nell’economia di gioco disegnata da De Canio è enorme: nessuno ha saputo fare come lui, da cerniera tra la mediana e l’attacco, facendo in modo che il vecchio 3-5-2 mostrasse i suoi limiti, specie con un Lodi appannato e con un Hallfredsson fuori forma. Ma anche dietro l’Udinese ha sofferto oltre misura la verve infinita di Quagliarella e anche la fisicità di Muriel.

Così la spregiudicatezza e la solidità mostrate solo una settimana fa sono andate a farsi friggere nell’olio bolle te preparato da Montella, abile a studiare le contromosse giuste.

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L’Udinese torna in Friuli con un altra sconfitta: De Canio sta lavorando bene, ma evidentemente vecchi mali sono difficili da estirpare in un solo mese e certe distrazioni si fanno ancora sentire, specie quella sul primo gol da parte di Armero (al di là dell'autorete) è stata fatale. La reazione c'è stata, ma non troppo convinta e il 2-0 finale è la conseguenza di uno sbilanciamento evidente.

Da qui in avanti il tecnico di Matera deve capire come fare a evitare altre partite come questa. Non solo per la salvezza, ma anche per convincere definitivamente Pozzo a non cambiare ancora il prossimo anno.

Ma prima di tutto ora serve chiudere la pratica principale: col Chievo diventa gara chiave, anche perché non sempre si possono attendere regali da Carpi e Frosinone.

Per la Samp, invece, la pratica è virtualmente chiusa.

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