udinese

Marino: “Faccio sempre riferimento a quello che accade in Cina, è improbabile che la Serie A possa ripartire “

Redazione

Il direttore dell'area tecnica dell'Udinese ribadisce a 'Repubblica' le sue perplessità sulla possibilità che la Serie A torni in campo per completare la stagione 2019-2020

Il direttore dell'area tecnica dell'Udinese, Pierpaolo Marino, ribadisce a 'Repubblica' le sue perplessità sulla possibilità che la Serie A torni in campo per completare la stagione 2019-2020: "Ho sempre fatto riferimento a quello che accadeva in Cina, già a fine febbraio mi ero reso conto di ciò che sarebbe successo: a quell'epoca, i cinesi stavano uscendo dal contagio eppure nessuna squadra era in ritiro e non c'era nessuna data per l'inizio del campionato. Quando da noi si discuteva se giocare a porte aperte o chiuse, io dicevo che stavamo per entrare in un film apocalittico, e nessuno se ne rendeva conto . La Cina è due mesi e mezzo avanti a noi come esperienza di coronavirus, ma non mi risulta che abbia ancora deciso come e quando tornare a giocare".

"Stiamo combattendo contro un nemico che sta vincendo e non si può pensare che l'abrogazione di un decreto ci porti a riprendere come niente fosse. Chi pensa di programmare la ripresa fa un esercizio in cui io non mi voglio cimentare. Per me questa stagione non vale più, è un anno di lutto e basta. Mi dedicherò al calendario quando potremo riprendere gli allenamenti a pieno regime. Non credo che all'Udinese metteremo i dipendenti in cassa integrazione, non sono i loro stipendi il problema ma quello dei calciatori. Non si sono ancora sensibilizzati al problema e mi preoccupo quando sento parlare i rappresentanti dell'AIC".  

"Per me questa stagione ormai non vale più, è un anno di lutto e basta. Nessuno si ricorderà di chi ha vinto o perso questo che resterà nella memoria come il campionato del coronavirus. Non riesco a pensare al calcio che riprende dentro stadi spettrali. Oggi non dobbiamo pensare a ricominciare il prima possibile, ma a ricominciare. Che è ben diverso. Chi pensa di programmare il futuro fa un esercizio in cui io non mi voglio cimentare. Chi si assumerà la responsabilità se nelle squadre troveremo un positivo? Noi dell'Udinese abbiamo fatto 14 giorni di quarantena dopo aver giocato contro la Fiorentina una partita che il governatore del Friuli non voleva che si giocasse, e aveva ragione lui: dovremmo accendere candele votive a chi ha evitato che anche noi ci contagiassimo".